Rifiuti, dal 2028 l'Umbria avrà il termovalorizzatore | Si chiudono discariche

Rifiuti, dal 2028 l’Umbria avrà il termovalorizzatore | Si chiudono discariche

Massimo Sbardella

Rifiuti, dal 2028 l’Umbria avrà il termovalorizzatore | Si chiudono discariche

Gio, 16/06/2022 - 14:19

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Preadottato il nuovo Piano dei rifiuti, che si conta di approvare entro la fine dell'anno | I nuovi obiettivi per la differenziata

Nel 2028 l’Umbria avrà il suo termovalorizzatore dei rifiuti. E’ scritto nel nuovo Piano dei rifiuti, preadottato dalla Giunta regionale. Un testo che deve però ancora essere sottoposto alla procedura Vas e alle osservazioni e, dopo la definitiva adozione da parte dell’Esecutivo, approvare in Consiglio per l’approvazione. Entro la fine dell’anno, è l’obiettivo della maggioranza. La progettazione del termovalorizzatore potrà essere avviata quattro mesi dopo l’approvazione del Piano, entro 18 mesi l’affidamento. Per veder entrare in funzione il termovalorizzatore, appunto, entro il 2028. Con due anni di anticipo dunque rispetto a quanto preventivato a gennaio scorso dalla stessa Regione Umbria, che ipotizzava l’entrata in funzione nel 2030.

Un’attività residuale, che consente di completare il ciclo” hanno ribadito più volte la governatrice Tesei e l’assessore Morroni. Il quale ha ricordato come tuttavia la parte dei rifiuti che non possono essere riutilizzati sia una risorsa a fini energetici “come avviene da anni nelle zone più evolute d’Europa e del nostro Paese”.

Nel Piano si stimano 160mila tonnellate di rifiuti che potranno essere conferiti nell’inceneritore. Senza che al gestore sia tuttavia garantita una quantità minima. Puntando però “all’autosufficienza“, nel futuro termovalorizzazione umbro non dovrebbero confluire rifiuti provenienti da altre regioni. Una quantità di rifiuti che però – considerando anche l’aumento rispetto alla previsione contenuta nella bozza iniziale – appare sospetta alle opposizioni. Con il M5s che attacca la scelta di incenerire rifiuti.

Tesei ha parlato di un Piano fatto “con molta attenzione“, che dovrebbe mettere l’Umbria al riparo da emergenze legate ai rifiuti per i prossimi 30 anni.

La termovalorizzazione, secondo quanto previsto nel Piano, riguarderà la parte residuale di quei rifiuti che non entreranno nel sistema della raccolta differenziata. Che si punta ad aumentare, passando al 65% entro il 2030 e al 75% entro il 2035. Resta infatti troppo elevata la quantità di rifiuti che viene conferita nelle discariche. Il numero sarà limitato a due, a regime: Belladanza e Le Crete.

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