Ricostruzione, in Umbria danni per 3,4 miliardi. Presentato 52% richieste contributo - Tuttoggi.info

Ricostruzione, in Umbria danni per 3,4 miliardi. Presentato 52% richieste contributo

Sara Fratepietro

Ricostruzione, in Umbria danni per 3,4 miliardi. Presentato 52% richieste contributo

Gio, 03/03/2022 - 15:37

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A Norcia danni dal sisma agli edifici privati per 831 milioni di euro, a Spoleto per 338 milioni e Cascia 175 milioni. L'andamento della ricostruzione in Umbria

Le scosse di terremoto iniziate il 24 agosto 2016 in centro Italia hanno provocato danni in Umbria per circa 3,4 miliardi di euro. Di questi, 2,1 miliardi riguardano gli edifici privati (compresi quelli produttivi). Circa 1 miliardo di euro di danni, invece, è quello stimato sulla ricostruzione pubblica, mentre per i luoghi di culto il valore è di 235 milioni di euro.

Sono i dati aggiornati a fine dicembre 2021 elaborati dalla struttura del Commissario straordinario alla ricostruzione. Ritenuti finalmente definitivi visto che a metà dicembre è scaduto il termine per la manifestazione di interesse a ricostruire, pena l’impossibilità di chiedere il contributo pubblico di ricostruzione. Emerge così che in Umbria è stato presentato il 51,8% delle richieste di contributo rispetto alle domande attese, che rappresentano il 39,2% della spesa complessiva prevista.

Ricostruzione privata, 812 le case tornate agibili dopo i lavori

Al 31 dicembre 2021, all’ufficio speciale alla ricostruzione umbro erano state presentate 3.619 richieste di contributo per gli edifici privati, di cui 2.025 accolte (ben 922 nel solo 2021) ed altre 1.024 in istruttoria. Anche se già all’inizio del 2022 è stato fatto un ulteriore passo avanti, tuttavia ancora non quantificato. Dall’inizio della ricostruzione, sono stati aperti in Umbria 2.025 cantieri; 812, invece, gli edifici tornati ad essere agibili grazie ai lavori già conclusi.

In merito alle manifestazioni di volontà a ricostruire di chi non ha tuttavia ancora presentato richiesta di contributo (anche perché legate ad esempio ai piani attuativi), in Umbria ne sono pervenute 3.394 relative a 4.152 unità immobiliari. Di queste, circa il 40% è relativo solo al territorio comunale di Norcia (la stima del valore della ricostruzione è di 564 milioni di euro). Per tutte si parla di danni gravi (la cosiddetta ricostruzione pesante), con il 42% degli edifici che dovranno essere demoliti e ricostruiti ex novo.

Sisma 2016, Norcia quarta città con più danni

Facendo una stima della situazione nell’area del cosiddetto cratere, Norcia risulta essere la quarta città più danneggiata, con danni per 831 milioni di euro circa. Prima di lei ci sono Amatrice (1,2 miliardi), Tolentino (950 milioni) e Camerino (896 milioni). L’altra città più danneggiata in Umbria è Spoleto (al 16esimo posto per valore economico del danno), con 338 milioni di euro circa di danni. Quindi Cascia: i danni ammontano a 175 milioni di euro circa. A Preci, invece, l’importo economico necessario alla ricostruzione privata è di circa 106 milioni.

Di seguito la tabella relativa ai comuni umbri del cratere, con le richieste di contributo presentate finora per la ricostruzione privata, a cui vanno aggiunte le manifestazioni di volontà, l’importo totale stimato dei danni e la percentuale delle richieste di ricostruzione presentate rispetto al totale degli edifici danneggiati.

Nell’elenco manca il comune di Polino, dove risulta una sola domanda di ricostruzione del valore di circa 63mila euro.

Il totale dei danni all’edilizia privata nell’area umbra del cratere del sisma è di circa 1,58 milioni di euro. Circa 500 milioni di euro, invece, è l’importo relativo alle abitazioni (e unità produttive) danneggiate dal terremoto nel resto dell’Umbria.

I dati sul resto del centro Italia danneggiato dal sisma

Se per ricostruire gli edifici distrutti dal sisma in Umbria è stato stimato che servano circa 3,4 miliardi di euro, per tutta l’area del cratere – e dunque anche per le regioni Marche, Lazio e Abruzzo – l‘importo totale è di 27,2 miliardi (di cui 19,4 per la ricostruzione privata). La parte da leone la fa la Regione Marche: ben 17,6 miliardi (di cui quasi 13 per abitazioni e aziende). Il valore dei danni in Abruzzo è stimato in 3,2 miliardi, mentre nel Lazio circa 3 miliardi (di cui ben 1,2 per Amatrice).

Di sicuro, comunque, il 2021 è stato l’anno della svolta per la ricostruzione post terremoto, grazie all’impulso del commissario straordinario Giovanni Legnini. Sono stati ben 5.200 i decreti di contributo approvati (con altrettanti cantieri autorizzati); nel 2020 erano stati 2.800. Un lavoro che sta proseguendo alacremente: a gennaio 2022, grazie alla definizione delle domande per i danni lievi presentate in forma semplificata, sono state approvate altre 900 richieste di contributo, portando il numero complessivo delle richieste approvate a 13mila, per un importo di 3,8 miliardi di euro.

Legnini: “Ricostruzione avanza grazie a semplificazioni e lavoro corale”

La ricostruzione del centro Italia avanza, grazie alle semplificazioni e a un lavoro corale degli uffici regionali e comunali, che hanno migliorato la loro produttività, e grazie all’apporto dei professionisti e delle imprese” è il commento di Legnini, commentando il Rapporto sulle attività del 2021. “C’è ancora molto da fare per i cittadini che da troppo tempo – aggiunge – attendono di avviare la ricostruzione delle loro case e per le imprese. Nel 2022 saremo tutti chiamati ad affrontare sfide ancora più impegnative, raccogliendo i frutti delle misure adottate per la ricostruzione pubblica, che pure ha registrato netti miglioramenti lo scorso anno, e superando le inattese e serie difficoltà derivanti dalla scarsa disponibilità di imprese e professionisti dovuta alla saturazione del mercato dell’edilizia. Il 2022 sarà importante anche per l’attuazione delle misure per la rigenerazione territoriale e lo sviluppo finanziate con il Fondo complementare al PNRR. Sarà insomma un anno decisivo per il futuro dei territori dell’Appennino centrale colpiti dai terremoti, ed è per questo che sarà necessario l’impegno straordinario di tutti i protagonisti pubblici e privati” conclude Legnini.

Le opere pubbliche

Anche sul fronte della ricostruzione pubblica, si legge nel Rapporto pubblicato sul sito internet della Struttura commissariale, nel 2021 si registrano avanzamenti importanti, con la spesa raddoppiata da 260 a 560 milioni di euro. Una spinta importante è stata data dalle nuove Ordinanze speciali in deroga per la ricostruzione dei centri più colpiti e delle opere pubbliche più urgenti. Gli interventi in deroga varati nel 2021 sono 762 e valgono nel complesso 1,3 miliardi. Tra questi vengono finanziati anche circa 200 nuovi interventi sulle scuole per 580 milioni di euro, che portano il totale degli istituti scolastici oggetto di interventi di riparazione e ricostruzione a 457 (per 1,3 miliardi complessivi).

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