Taglio dei vitalizi per gli ex consiglieri regionali e sforbiciata del 15 per cento per le indennità di assessori e consiglieri. La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di legge dei consiglieri Donatella Porzi e Marco Vinicio Guasticchi (Pd) relativa alla rideterminazione dei vitalizi, prevista dalla legge ‘145/2018’ (Bilancio dello Stato 2019). La legge entrerà in vigore il primo novembre 2019. Relatore in Aula, nella seduta prevista per la prossima settimana, sarà il presidente della Commissione, Andrea Smacchi. Seduta nella quale la governatrice Catiuscia Marini, come anticipato con una pec alla presidente dell’Assemblea Donatella Porzi, rassegnerà le sue dimissioni definitivamente.
La proposta di legge
La proposta di legge, denominata ‘Disposizioni per la rideterminazione degli assegni vitalizi in attuazione dell’articolo 1, commi 965, 966 e 967, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021)’, ricalca il documento di indirizzo del 17 aprile scorso della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni che contiene uno schema comune di testo di legge attuativo dell’intesa raggiunta il 3 aprile tra il Governo e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni.
L’obiettivo della legge è un contenimento della spesa pubblica attraverso la rideterminazione dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere secondo il metodo di calcolo contributivo.
Le novità
Le modifiche apportate durante i lavori di Commissione. Inserita la richiesta all’Ufficio di presidenza di provvedere ad una diminuzione del 15 per cento dell’importo lordo delle indennità percepite dai consiglieri e dagli assessori regionali in carica: ciò avrà un effetto diretto su tutte le indennità parametrate a quelle dei consiglieri. Si è di conseguenza proceduto all’abrogazione dell’articolo della legge regionale che prevedeva il parametro dell’indennità del presidente della Regione quale tetto massimo per la retribuzione di ogni altro dipendente della Regione Umbria, dato che per effetto dell’emendamento alcune figure apicali andrebbero altrimenti a percepire una retribuzione inferiore a quella prevista dal proprio contratto di categoria. Questa modifica, dalla cui attuazione si stima un risparmio di circa 340mila euro annui, è stata proposta dal presidente Smacchi ed è stato votato da tutti i commissari, ad esclusione di Guasticchi, che non ha partecipato al voto.
Previsto inoltre che gli assegni vitalizi inferiori a due volte il trattamento minimo Inps non debbano subire decurtazioni in base alla nuova normativa. Rispetto a ciò si specifica inoltre che qualora l’assegno in godimento antecedentemente a tale rideterminazione sia inferiore al trattamento minimo Inps, l’ammontare dell’assegno vitalizio a seguito della rideterminazione non può comunque essere inferiore all’importo spettante ai sensi della normativa vigente al momento dell’entrata in vigore della nuova legge, senza tener conto della riduzione temporanea disposta dalla legge regionale “3/2018”.