Si aggrava la posizione del 21enne amerino
Omicidio preterintenzionale, questa la contestazione di reato a carico del fidanzato di Maria Chiara Previtali, la giovane di Amelia morta la sera del suo diciottesimo compleanno dopo una dose fatale di eroina.
Conferito incarico per autopsia
Inizialmente la Procura aveva contestato l’omissione di soccorso ma, con gli sviluppi delle indagini, la posizione del giovane di 21 anni si è aggravata. Intanto, nella mattina di oggi, è stato conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo della ragazza, esame che verrà effettuato domani a Spoleto.
Indagini serrate
Continuano serrate le indagini che hanno condotto gli uomini del Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni anche a Roma, città dove sarebbe stata acquistata dai due la dose di droga come ‘regalo’ di compleanno. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura e dal titolare del fascicolo di inchiesta, il pm Camilla Coraggio, stanno infatti indagando, al momento contro ignoti, anche per il reato di ‘morte come conseguenza di altro reato’, contestazione che viene spesso addebitata a spacciatori che cedono dosi ‘letali’ di sostanza stupefacente.
Il fidanzato
Francesco Gnucchi, il 21enne di Amelia fidanzato di Maria Chiara, in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” ha raccontato la sua versione dei fatti: “Voglio sapere anch’io come è morta. Anch’io ho preso quella stessa roba e non mi è successo niente. Ho comprato una dose a 20 euro e l’ho divisa in due, una più piccola e una più grande – racconta Gnucchi – Ce la siamo fatti a Roma, poi siamo tornati, lei è andata a farsi un aperitivo con le amiche, e poi siamo stati qui a farci una birra e siamo andati a dormire. La notte aveva il respiro pesante, russava, ma era normale. Solo la mattina verso le 9 quando l’ho chiamata ho visto che era bianca, l’ho trascinata in bagno e ho provato a rianimarla. Io non lo so se era viva, io non l’ho mai visto un morto. E poi ho chiamato il 118”.