Dopo la sua costituzione formale avvenuta a novembre, la Consulta dei giovani di Marsciano ha iniziato ad operare in queste settimane, puntando subito a darsi una organizzazione di lavoro interna capace di mettere a frutto i contributi di tutti nel formulare proposte e strutturare progetti da realizzare nell’ambito delle competenze individuate nel proprio regolamento di funzionamento. La Consulta è il naturale filo di raccordo fra i giovani del nostro territorio e l’Istituzione comunale. È un organismo permanente di coordinamento e sostegno delle attività a favore dei giovani, composto da ragazze e ragazzi dai 15 ai 30 anni, ed ha come obiettivo la promozione e lo sviluppo di iniziative che riguardano le tematiche giovanili.
La Consulta si compone di un’Assemblea, organo centrale di indirizzo che formula proposte, pareri ed elabora progetti, e dell’Ufficio di Presidenza, che è l’organo esecutivo, e che svolge la funzione di raccordo tra l’Assemblea e le Istituzioni comunali. A guidare la Consulta marscianese, composta da 24 ragazzi e ragazze di tutto il territorio comunale, è il Presidente Federico Palomba, al quale si affiancano, nell’Ufficio di Presidenza, Rossi Francesca, Pilati Andrea, Galletti Matteo, Sfurio Paolino e il Consigliere comunale con delega alle politiche giovanili, Moscoloni Gionata.
I membri dell’Assemblea sono: Canonico Gabriele, Capoccia Michele, Cintia Andrea, Coletti Gloria, Consalvi Fabio, Faraco Antonio Santino, Manoni Thomas, Mariani Giorgio, Marinacci Luca, Mariotti Francesco, Moretti Marco, Moretti Michele, Pettinari Marco, Pinna Valentina, Radicioni Andrea, Tascini Margherita, Toccaceli Leonardo, Toccaceli Marco.
“La Consulta dei Giovani – spiega il Presidente Federico Palomba – è una sfida appassionante. È la piattaforma di una nuova organizzazione delle forze giovanili che si uniscono nel trovare linee guida comuni per indagare, conoscere e migliorare tutta una serie di tematiche che, se è vero che nascono come attinenti alla sfera giovanile, hanno comunque risvolti importanti su tutta la nostra comunità e sulla qualità del suo tessuto sociale. Siamo tutti giovani attivi già da tempo, nelle tante associazioni culturali e sociali che operano nel nostro territorio. Ad unirci è l’amore per la nostra città e la voglia di metterci in gioco, di impegnarci ed essere utili alla comunità. Siamo qui per fare un esperienza di servizio, per ascoltare la voce dei giovani ed amplificarla. Partiamo dalla consapevolezza che, oltre a condividere il presente, abbiamo un futuro migliore da costruire, che passa naturalmente dalle relazioni sociali che instauriamo fra noi. Puntiamo al concetto di giovane come a quello di un cittadino consapevole, impegnato a favorire la diffusione dell’aggregazione e dell’attivismo sociale come modello di società civile, capace di proiettarsi nel futuro con la solidità che può dare una comunità coesa, che sa dialogare al suo interno puntando alla ricerca dell’interesse comune”.
La Consulta ha già iniziato a lavorare su temi di interesse generale quali la cultura, la formazione, il lavoro e le tematiche europee, l’integrazione sociale, il disagio giovanile e il volontariato, l’ambiente, la sicurezza, lo sport e il tempo libero. Su questi argomenti saranno presentati progetti ed iniziative anche in collaborazione con i soggetti che già operano in questi ambiti come le scuole e le associazioni.
“Il filo conduttore della nostra azione – conclude il Presidente Palomba – è rappresentato dalla promozione della Consulta nel territorio, per renderla parte, a pieno titolo, della nostra comunità. Vogliamo darci un profilo operativo, non solo consultivo, organizzando il lavoro sulla base di uno sforzo comune ripartito fra tutti e una guida solida e unita, che trasmetta passione e dedizione. Puntiamo a coinvolgere tutte le sensibilità positive già presenti nella nostra società. Fiducia è la parola chiave, fiducia in noi stessi e nei giovani. È la ricchezza morale che mettiamo in campo. Fiducia quindi a questo gruppo di ragazzi che si rimbocca le maniche per essere protagonista nella vita della propria comunità”.