L’utile registrato dall’ultimo bilancio, come dai precedenti tre, testimonia come sulla gestione di Polisport sia stato fatto un grande sforzo, che la giunta ha condiviso con il Consiglio comunale, e per il quale dobbiamo ringraziare il lavoro fatto dal consiglio di amministrazione e la disponibilità dei dipendenti, che ci consegnano una società con potenzialità notevoli, pronta per essere messa su un mercato dove ci sono decine di soggetti interessati, ma sulla quale ogni scelta che verrà fatta dovrà contemperare le esigenze economiche con quelle sociali, sportive e della tutela dell’occupazione
Con queste parole il sindaco Luciano Bacchetta ha tirato le somme del dibattito in prima commissione “Programmazione Economica” sulla situazione di Polisport, che ha visto la partecipazione del presidente Mirko Pescari in rappresentanza del CdA e di alcuni dipendenti. Convocata dal presidente Luciano Tavernelli, nell’ambito del ciclo di ricognizione dell’andamento delle società partecipate del Comune, la seduta ha permesso di fare il punto sulla gestione del sodalizio, con particolare riferimento ai dati di bilancio, e di fare una valutazione sulle prospettive future.
“Siamo al cospetto di una società che è patrimonio indiscutibile della città e che, grazie all’impegno di CdA e dipendenti, ha voltato pagina rispetto al passato, mantenendo intatte qualità gestionale e capacità di dare servizi al mondo dello spor non riscontrabili facilmente in Umbria”, ha sottolineato l’assessore Massimo Massetti introducendo i lavori.
“Posso anticipare che anche il bilancio 2015 si chiuderà in utile, con un risultato economico e condizioni patrimoniali in linea con i riscontri positivi registrati a partire dal 2012”, ha esordito il presidente Mirko Pescari, che ha dato conto dell’azione di risanamento compiuta fornendo alcuni dati, tra i quali il costo della produzione, passato da 1 milione 966 mila euro del 2011 a 1 milione 515 mila euro nel 2014. Pescari ha parlato di un’azienda che ha recuperato un equilibro economico e non produce più debiti, ma che sconta ancora gli effetti degli investimenti per oltre un milione di euro compiuti nel 2009 sul patrimonio del Comune. Con 18 dipendenti e un numero variabile tra 23-26 di istruttori con rapporti di collaborazione, per un costo del personale di 654 mila euro, l’azienda gestisce attualmente 3 palazzetti, 8 palestre, 3 campi da calcio, gli impianti di tennis, nuoto e la pista di atletica del Centro Belvedere.
Il ruolo della società, per scelta del Comune, è quello di garantire un accesso universalistico allo sport, con tariffe agevolate e accesso gratuito per alcune fasce di popolazione (disabili, terza età, cardiopatici, studenti)
Il punto debole della gestione è stato indicato nell’attività estiva, per la quale Polisport sconta un’impiantistica diventata anacronistica rispetto alla ricerca da parte del pubblico di strutture impostate sui divertimenti acquatici. “Purtroppo – ha osservato Pescari – per proprie caratteristiche Polisport non può investire su un’impiantistica aggiornata alle moderne tendenze”.
Prima dell’apertura del dibattito, è stato il vice segretario generale e dirigente del Servizio Sport Giuseppe Rossi a dettagliare i termini del rapporto tra Comune e Polisport, basato, oltre alla partecipazione nel capitale, su un contratto di servizio in house providing (“gestione in proprio”) in scadenza nel 2016. Rossi ha dato anche conto della normativa nazionale sulla razionalizzazione delle partecipate e, nell’evidenziare come non sia vietata la gestione in house dei servizi sportivi, ha indicato le problematiche giuridiche, economiche e contabili per questa scelta. Il dirigente ha anticipato, poi, che il bando per la vendita di Polisport è in corso di redazione, con tutta una serie di valutazioni sulla garanzia di una gestione all’altezza dei servizi e della salvaguardia del personale.
A dare atto della positiva gestione della società, ma della “necessità di investire per riqualificare e ammodernare l’impiantistica e di intraprendere la strada migliore per la tutela dei dipendenti e dei servizi” è stato Gionata Gatticchi (Pd), mentre Luca Cuccaroni (Pd) ha chiesto di “agevolare la pratica sportiva delle famiglie in difficoltà economica, ridurre il precariato nei contratti di lavoro aziendali e sviluppare attrattive serali per ricavare maggiori introiti dalla piscina esterna”.
“E’ naturale che il bilancio sia positivo con 1 milione 107 mila euro versati nel 2015 dal Comune”, ha detto il consigliere Davide Pazzaglia (Pdl), che ha chiesto di prolungare l’apertura estiva della piscina comunale, di abbattere i costi di allestimento delle strutture e di ridurre il precariato lavorativo, questione sulla quale è intervenuto anche Cristian Braganti (Gruppo misto), che ha messo in evidenza come “in mancanza di investimenti non ci possano essere gli introiti necessari”, auspicando l’intervento del privato nella gestione impiantistica. A giudicare negativamente l’utilizzo delle risorse disponibili è stato Marcello Rigucci (Lega Nord), che ha chiesto di “rivedere la politica delle agevolazioni per includere anche i bambini”, deplorando la mancanza di investimenti “frutto anche di una impostazione dei rapporti tra Comune e Polisport non condivisibile”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha rimarcato l’impronta sociale di tutta la gestione sportiva da parte del Comune e di Polisport, sottolineando che la somma di oltre 1 milione di euro versata costituisca “un corrispettivo per servizi che prima di tutto devono essere garantiti alle diverse fasce sociali deboli e per sostenere un costo del lavoro che è sacrosanto tutelare”. “Pur a fronte di un investimento del pubblico comune, non possiamo che osservare che in Polisport e ancor più in Sogepu ci sia una situazione gestionale completamente diversa ad esempio da Tela Umbra, che invece chiuderà in passivo – ha puntualizzato il primo cittadino – Il patrimonio di praticanti, società sportive e risultati che abbiamo lo dobbiamo storicamente alle politiche e ai servizi che l’amministrazione, anche attraverso Polisport, ha saputo garantire e questo è indiscutibile”.
A chiedere di “preservare anche in futuro che l’impiantistica resti pubblica, considerando i 15mila tesserati del Coni che esprime la città”, è stato Alessandro Alunno (La Sinistra per Castello), che ha difeso le scelte economiche compiute dall’amministrazione su Polisport per garantire i servizi sportivi. Pieno riconoscimento del lavoro meritorio del presidente e del CdA di Polisport è stato espresso da Luigi Bartolini (Psi), con il presidente della commissione Luciano Tavernelli, che ha concluso la discussione rinnovando la raccomandazione di “valutare fino in fondo la percorribilità di una gestione in house degli impianti e dei servizi sportivi. Fondamentale – ha aggiunto quest’ultimo – sarà inserire nel bando di vendita clausole di salvaguardia per i dipendenti”.