Piccoli borghi e turismo lento, si conclude il progetto "Il volo di Hypnos"

Piccoli borghi e turismo lento, si conclude il progetto “Il volo di Hypnos”

Redazione

Piccoli borghi e turismo lento, si conclude il progetto “Il volo di Hypnos”

Mar, 17/05/2022 - 08:45

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Il Museo archeologico nazionale dell’Umbria ha ospitato l’evento di chiusura. Interessati i territori tra Civitella d’Arna e Bevagna

Riscoprire e far conoscere un patrimonio storico, archeologico, ambientale e paesaggistico diffuso, tra Civitella d’Arna e Bevagna, attraverso una proposta turistica di qualità, legata a una percorrenza ‘lenta’ per apprezzare e godere di piccoli borghi e paesaggi naturalisticamente quasi intatti. È stato l’obiettivo del progetto ‘Il volo di Hypnos dalle terre D’Arna a Mevania’ che ha voluto dare visibilità a territori minori e ad alcune importanti realtà come le Domus e gli Itinerari Romani, con i loro importanti reperti, i laghi Aiso e Aisillo e il Parco delle Sculture di Castelbuono.

A suggellare la conclusione di questo percorso partito nel 2019, un convegno, in occasione della Notte europea dei Musei, ospitato al Museo archeologico nazionale dell’Umbria (Manu) a Perugia. L’evento è stato aperto dai saluti di Tiziana Caponi del Manu e Marco Carbonari per la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha sostenuto l’iniziativa. Presenti, inoltre, Francesca Renda, consigliera del Comune di Perugia con delega a infrastrutture extraurbane e cinema, Maria Cristina Morbello, consigliera comunale di Perugia, Annarita Falsacappa, sindaco di Bevagna, Lamberto Salvatori, presidente della ProArna, e Cesare Galletti, presidente dell’Asd Francesco nei sentieri, promotore del progetto fin dalla sua nascita.

Il volo di Hypnos

A seguire, le ideatrici del progetto, Beatrice Marucci e Carla Schiaffelli, hanno illustrato lo sviluppo delle attività. “Il progetto – hanno spiegato Marucci e Schiaffelli – nasce nel piccolo Antiquarium di Civitella d’Arna, ispirato dalla magnifica testa in bronzo di Hypnos, importante copia romana di un originale greco che rappresenta la testa alata del Dio del Sonno, a testimonianza della ricchezza storica di questi luoghi. Partendo dalla consapevolezza dei tesori che il territorio conserva, abbiamo voluto ideare e condividere nuovi percorsi, ma anche valorizzare quelli già presenti, sia pedonali che ciclabili, anche attraverso antichi sentieri, riscoperti e attrezzati in chiave moderna, per offrire una proposta di turismo lento”.

La chiave del progetto è stata certamente il coinvolgimento delle popolazioni di questi territori che vivono un significativo fenomeno di spopolamento. “Consapevoli che il progressivo abbandono dei piccoli centri sta portando alla perdita del patrimonio artistico, monumentale e culturale – hanno aggiunto Marucci e Schiaffelli – gli abitanti che hanno scelto di restare se ne sono sentiti ‘guardiani’. Sono nate così proloco e associazioni piccole ma molto attive che, insieme alle istituzioni, realizzano importanti eventi e manifestazioni, vero animatore economico, sociale e culturale dei borghi”. Il progetto ha garantito la presenza di gruppi di cammino o di ciclisti, anche attraverso eventi come la cicloturistica d’epoca Francesco nei sentieri, e ha permesso l’acquisto di attrezzature e strumenti professionali per proiettare reportage degli eventi o video tematici, la realizzazione di una cartellonistica permanente e di un sito web che verrà implementato anche dopo la fine del progetto.

I soggetti coinvolti

La Fondazione – ha aggiunto Carbonari – ha particolarmente apprezzato il progetto, ne ha capito l’importanza per il territorio e lo ha appoggiato. La cultura resta sempre uno degli obiettivi per noi importanti, come anche il turismo e la valorizzazione del territorio”. “Queste iniziative sono importantissime – ha commentato Renda – perché la città va riscoperta in tutte le sue sfaccettature, ci sono borghi stupendi che vanno valorizzati, sono queste le iniziative che l’amministrazione deve sposare e che mettono insieme turismo, cultura e natura”. “Questo progetto ha significato molto – ha confermato il sindaco Falsacappa –, è stata un’occasione per conoscere nuove persone e nuovi siti archeologici, oltre quello di Mevania. Per Bevagna ha rappresentato anche la possibilità di inserire interventi che renderanno più visibile il centro”.

Durante la sessione di lavori, tanti gli interventi che si sono avvicendati: Lorena Rosi Bonci e Luca Donnini hanno illustrato dal punto di vista archeologico l’Arna preromana e romana; Salvatori e Morbello hanno approfondito la realtà di ProArna come ‘custode’ del borgo di Civitella d’Arna e delle possibilità di promozione legate a Hypnos, Falsacappa ha illustrato i nuovi percorsi e le targhe installate nel centro storico di Bevagna. Sono state, inoltre, illustrate il sito e la app che restano in eredità al territorio di Hypnos.

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