Come una furia selvaggia ha picchiato violentemente il marito, fino a farlo finire all’ospedale e costringendolo a denunciarla per lesioni. Protagonista una donna di 31 anni, di origine albanese, che ha aggredito il marito dopo che questi – secondo quanto accertato poi dalla polizia – le aveva negato dei soldi e le chiavi dell’auto.
I fatti sono accaduti a Bastia Umbra qualche giorno fa, nel primo pomeriggio. Ad intervenire gli agenti della squadra volante del commissariato di polizia di Assisi, dopo una telefonata al 113 in cui si chiedeva l’intervento per una lite tra coniugi. Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato una donna, in evidente stato di alterazione alcolica, che inveiva e strattonava un uomo. Gli agenti hanno quindi separato la donna, in preda ad una furia isterica, dall’uomo, suo marito; quest’ultimo perdeva in maniera copiosa sangue dal naso e dalle ferite sulla testa.
L’uomo, un 45enne italiano, è stato quindi portato al pronto soccorso, dove gli sono stati diagnosticati 10 giorni di prognosi per la contusione al cuoio capelluto e per la frattura del setto nasale. Nel frattempo anche lei, una 31enne di nazionalità albanese, incensurata, veniva portata in ospedale dove, attraverso gli accertamenti sanitari, veniva circostanziato il suo stato di alcolemia.
Il marito dopo aver ricevuto le cure del caso ha deciso di denunciare la moglie per le lesioni. Chiarite anche le ragioni della lite, generate dalla aggressione dalla moglie al suo diniego di ulteriori soldi e delle chiavi della macchina per uscire. E’ emerso anche che questo era solo uno dei tanti episodi violenti di cui negli anni lui era stato vittima. Una storia di continue vessazioni subite a causa dei problemi di dipendenza dall’alcool di lei che, nonostante le cure e l’assistenza ricevuta, non sono mai stati superati.
Gli agenti a quel punto hanno provveduto a denunciare a piede libero, per il reato di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia la donna che, la sera stessa, per sua volontà ha deciso di abbandonare la casa familiare.
