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PIANO REGOLATORE GENERALE, ECCO QUALI SONO LE OSSERVAZIONI RITENUTE NON ACCOGLIBILI

Redazione

PIANO REGOLATORE GENERALE, ECCO QUALI SONO LE OSSERVAZIONI RITENUTE NON ACCOGLIBILI

Mar, 16/09/2008 - 01:36

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I primi no dal consiglio comunale ai cittadini che hanno presentato le osservazioni alla parte operativa del piano regolatore generale sono giunti ieri pomeriggio, durante la prima delle sei sedute fissate prima dell'approvazione definitiva del documento.

Il consesso civico, infatti, è chiamato a discutere e a votare sulle 251 osservazioni pervenute, dopo le analisi fatte dalla commissione. “Non si è guardato ai nomi di chi ha presentato le osservazioni e le votazioni sono state bipartisan” ha precisato il vicesindaco Daniele Benedetti, che ha snocciolato i dati, spiegando il lavoro svolto. Una sola l'osservazione giunta oltre il tempo massimo e non accolta, tre invece le repliche dei cittadini presentate entro dieci giorni dalla pubblicazione delle osservazioni. Queste ultime sono state divise in due grandi tronconi. Il primo, la cui votazione è già stata avviata, riguarda le osservazioni non pertinenti, quelle cioè relative alla parte strutturale del Prg: sono oltre 70. Le restanti, invece, sono state divise zona per zona e segnalate nelle tavole; di queste si parlerà nelle prossime sedute consiliari e se per le prime c'è stata quasi unanimità nel votare la non accoglibilità, per le altre è certo che ci sarà da discutere.

Ad entrare nel dettaglio delle diverse osservazioni è stato il dirigente dell'area pianificazione urbanistica Giuliano Mastroforti, che ha illustrato le valutazioni fatte in fase istruttoria e la divisione per tipologie.

Classificate come non accoglibili, salvo eccezioni, sono le osservazioni che richiedono insediamenti residenziali, a servizi o produttivi all'interno di aree verdi di rispetto a salvaguardia di valori paesistici ed ambientali e di centri storici, o che compromettano i coni visuali individuati dal Ptcp.Due ordini di proposte invece per le osservazioni riguardanti l'intervento perequativo di Colle S. Tommaso: quelle che richiedono la modifica del comparto, suddividendolo in due o più stralci, sono state considerate parzialmente accoglibili; quelle che propongono accordi per la realizzazione e gestione delle opere di urbanizzazione e delle aree destinate a parco sono state rimandate al progetto di piano attuativo ed alle modalità di realizzazione, proponendo la disponibilità dell'amministrazione comunale a partecipare alla redazione del progetto. Tale impostazione se condivisa, dovrà essere estesa anche alle altre aree della perequazione previste sul territorio comunale, come Eggi, San Giacomo, Sant'Anastasio, via Cesare Beccaria.

Nel corso dell'istruttoria, inoltre, si è adottato il principio della possibilità di “interpretare” la sostanza delle osservazioni intendendo che la proposta avanzata possa essere accolta con ridefinizioni sia planimetriche che con modifiche di zonizzazione. In particolare, la modifica di indici urbanistici, se ritenuta accoglibile, in termine di infrastrutturazione e di maggiore carico urbanistico, è stata estesa all'intero comparto in cui erano collocale le osservazioni, anche se gli altri proprietari non avevano presentato osservazione, e questo per un criterio di omogeneità, non essendo plausibile una zonizzazione a “macchia di leopardo”. Le osservazioni presentate da privati o da tecnici professionisti sono state quindi considerate ed esaminate non già riguardo la valutazione di un interesse legittimo, ma quanto ad un interesse di carattere collettivo.

Le osservazioni di carattere normativo, quindi, sono state istruite con parere di accoglibilità o non accoglibilità in base agli orientamenti consolidati dell'ufficio pianificazione urbanistica e secondo quanto previsto dalla parte strutturale del Prg.

Quanto contestato dalle associazioni ambientaliste ed altri soggetti portatori di interessi diffusi, poi, dovrà trovare risposta non solo tecnica, ma anche che sia espressione della volontà dell'amministrazione comunale, in quanto attinente a scelte anche strategiche dello sviluppo. Infine le osservazioni che riguardano richieste che possono trovare risposta con gli strumenti attualmente vigenti, come i piani di recupero, o con procedura Suap, sono state istruite come non pertinenti.


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