Eletto con 20 voti favorevoli, 9 schede bianche e 9 nulle: è Leonardo Varasano, di Forza Italia, il nuovo Presidente del Consiglio a Palazzo dei Priori. Al fianco della giunta Romizi, fedele e fiducioso anche nella scelta del neo sindaco per la composizione della squadra di governo, il suo nome era stato fatto già la scorsa settimana, al primo consiglio comunale. Una settimana fa però c’era stata la fumata nera sulla sua candidatura, con 30 schede cianche e 3 nulle. Un nulla di fatto al primo turno, che però vede scorrere “tutto liscio” alla seconda tornata. Alla vicepresidenza, invece, il gruppo del Pd è riuscito a far eleggere Sarah Bistocchi, una dei consiglieri più votati alle elezioni del 25 maggio scorso. Qualcuno, durante la seduta, ha chiesto anche che la votazione fosse segreta, forse sperando in qualche mal di pancia in più nella maggioranza che facesse saltare l’elezione, date le vecchie polemiche già emerse durante la scelta degli assessori (ricordiamo il caso Perari e la risposta della Polidori). Dal Movimento 5 Stelle la richiesta che Varasano esprimesse il suo programma per la candidatura.
A microfono acceso – Un fuori onda, che poi fuori onda non è stato, ha fatto tremare la maggioranza: protagonista dello scomodo intervento non richiesto proprio il sindaco Romizi. Credendo di avere il microfono spento, che invece dunque era rimasto acceso, e mentre il consigliere Carmine Camicia dichiarava di volersi astenere dalla votazione per la nomina alla presidenza del consiglio, il sindaco ha proferito queste parole: “ah cominciamo bene… No dico cominciamo bene, non c’è accordo. Camicia non mi sembra di questo avviso. Eh no, non mi pare, Camicia è pericoloso”. Tutto rientrato, pare.
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