Trasformare il Cippo commemorativo della Marcia su Roma in un monumento, posizionarlo in un punto bene in vista e illuminarlo. Poi rivolgere la sua freccia verso Roma, a indicarne la via. L’idea, “strumentalizzata dall’opposizione” dirà lo stesso proponente, è del consigliere di Forza Italia Antonio Tracchegiani. Per lui il luogo migliore per trasferire il cippo, ad oggi in una zona meno visibile all’intersezione tra Via Volumnia e Strada dei Loggi, è il centro della rotonda in fase di costruzione proprio sullo stesso punto.
La questione entra a Palazzo dei Priori, e con veemenza scatena le reazioni di entrambe la maggioranza e la minoranza, anche se alla fine lo spostamento del cippo è stato votato dalla Commissione Cultura con 7 voti a favore, 2 contrari, 2 astenuti e 2 presenti non votanti. “All’inizio e alla fine della Strada dei Loggi – ha precisato il consigliere Tracchegiani – sono tuttora posizionati e ben visibili due cippi commemorativi edificati in memoria del passaggio della “Marcia su Roma” che attraversò la strada in questione. Al di là della banale retorica ideologica, i due cippi hanno un alto valore storico, oltre che un ottimo stato di conservazione, che consentirebbe di risparmiare sul costo di una nuova eventuale opera da apporre al centro della rotatoria stessa”. Favorevole a riguardo Nucciarelli, consigliere di Perugia Rinasce, che ha anche sottolineato la valenza storia dello stesso, che celebra un momento storico della città che, “piaccia o meno, c’è stato. Di fronte ad un banale monumento posto al centro di una rotonda – ha concluso Nucciarelli – preferisco vederne che ha quasi un secolo di storia ed è pregevole di fattura“.
L’assessore Calabrese fa sapere che in realtà il rifacimento dei lavori per la costruzione della rotonda stanno già valorizzando al meglio il cippo. “Inopportuno” dunque spostarlo al centro della rotonda, se poi si pensa, fa eco l’ingegnere Costantini, che l’attuale collocazione del cippo è quella autorizzata dalla Soprintendenza, che, nella fase dei lavori, ha dato indicazioni e posto limiti al suo posizionamento. Meglio metterci un grifo, fa sapere l’assessore, simbolo unificante per tutta la città come il Grifo.
Rivolta PD – Niente da fare, come c’era da aspettarsi, per i consiglieri PD, che si sono detti contrari allo spostamento, per bocca della consigliera Mori, pur riconoscendo il valore storico e artistico del cippo. Come ha poi precisato anche il consigliere Mirabassi, la scelta del PD non è legata ad un fatto ideologico ma alla necessità di verificare la fattibilità dello spostamento sia con la Soprintendenza sia in termini di sicurezza secondo il Codice delle Strada. “Ormai è evidente – dichiarano dal Pd – come l’Amministrazione perugina sia in mano ad una destra becera, nostalgica e reazionaria che ancora commemora la “marcia su Roma” dimenticando tutto quello che quell’infausto evento ha portato per il nostro Paese: i lutti, le privazioni, le devastazioni. Questa decisione di valorizzare gli emblemi e l’iconografia del fascismo ci lascia ancora più esterrefatti visto che avviene a pochi giorni dall’anniversario di uno degli eventi più tragici della storia italiana: il rastrellamento del ghetto di Roma da parte dei nazifascisti. Perugia città democratica, liberale e antifascista non si merita questo. Siamo sicuri che i perugini contrasteranno ogni forma di revisionismo storico che questa amministrazione sta cercando di portare avanti. Non è sicuramente questo il cambiamento che i perugini si aspettavano“. A loro si accodano, seppur con le dovute differenze, anche Vignaroli, Giaffreda e Pietrelli. Per Arcudi la questione è ben altra: “un conto son le opere realizzate in epoca fascista, e un altro quelle che commemorano momenti storici legati a quel preciso periodo storico“.
Perugia antifascista – A riguardo è intervenuto anche Francesco Giacopetti, segretario comunale del Pd di Perugia, il quale ha dichiarato che quanto discusso a Palazzo dei Priori “non fa onore alla maggioranza di governo, in particolare nell’anno in cui si celebrano i 70 anni della Liberazione e della Resistenza, ma è irrispettoso nei confronti della storia di una città come Perugia, città democratica e antifascista, terra di Capitini e della pace”.
La “guerra” su cippi e vie però continua: “se l’inconsistenza di questa opposizione – dicono i consiglieri di centro destra Sorcini e Castori – deve reggersi su strumentalizzazioni di pseudo commemorazioni evocative, come in questo caso, il problema è interno alla loro coalizione politica; infatti spostare di poche decine di metri questo cippo, è stato ispirato solo da questioni di sicurezza nella viabilità di questo tratto“.
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