Percepiva reddito di cittadinanza ma lavorava in nero | Ristorante sfruttava lavoro di un minore - Tuttoggi.info

Percepiva reddito di cittadinanza ma lavorava in nero | Ristorante sfruttava lavoro di un minore

Redazione

Percepiva reddito di cittadinanza ma lavorava in nero | Ristorante sfruttava lavoro di un minore

Intensi controlli della Guardia di Finanza di Orvieto
Gio, 29/08/2019 - 11:31

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I finanzieri della Tenenza di Orvieto, coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Terni, nell’ambito dell’attività di rafforzamento straordinario del dispositivo di sicurezza economico-finanziario, previsto per la stagione estiva 2019, hanno eseguito specifici controlli a contrasto dell’evasione fiscale e al sommerso da lavoro, in concomitanza del notevole flusso turistico presso la città della Rupe, accertando numerose irregolarità fiscali oltre a scoprire 10 lavoratori, tra cui un minore, che svolgevano, presso tre esercizi di ristorazione, l’attività con una posizione irregolare completamente in nero e senza contratto né tutele.

In particolare, tra i lavoratori in nero sono stati individuati un minorenne, un soggetto straniero privo del permesso di soggiorno ed un lavoratore appartenente ad un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza. Per quest’ultima particolare irregolarità, è stato interessato il competente ufficio I.N.P.S. con formale richiesta di interruzione del suddetto contributo pubblico, non essendo state comunicate le intervenute modifiche reddituali nell’ambito del citato nucleo familiare.

Tra le varie irregolarità riscontrate, durante l’accesso presso tre esercizi di ristorazione, grave è stata la contestazione di sfruttamento del lavoro minorile, essendo stata constatata la presenza di un soggetto di minore età tra gli altri lavoratori in nero, sanzionata a carico del datore di lavoro con l’applicazione della maxi sanzione aggravata, da un minimo di 4000,00 ad un massimo di 12000,00 euro.
Complessivamente le attività si sono concluse con l’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre 40 mila euro, mentre, un datore di lavoro è stato anche deferito alla competente Autorità Giudiziaria per l’utilizzo di un lavoratore straniero senza permesso di soggiorno, in violazione dell’art. 22 del testo unico dell’immigrazione.

La prevenzione e il contrasto del fenomeno del lavoro nero e irregolare, e di tutte le manifestazioni di illegalità ad esso connesse, quali l’evasione contributiva e le frodi in danno del sistema previdenziale, costituiscono uno tra gli obiettivi primari della Guardia di Finanza che svolge attività investigative prioritariamente orientate alla lotta di fenomeni di sfruttamento della manodopera, del cosiddetto “caporalato” e delle altre forme di prevaricazione e violenza in danno dei lavoratori. Il sommerso da lavoro rappresenta, infatti, una grave forma di illegalità plurioffensiva, poiché danneggia sia le aziende che operano nella legalità sia i lavoratori che si vedono privati delle certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego.

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