La notizia dell'assunzione di un giovane e brillante ricercatore spoletino da parte della Human Health Fondation, dimostra che non è vero che i “nostri migliori cervelli” sono sempre costretti a fuggire dalla città.
La Human Health Fondation è la sintesi di più realtà istituzionali tra loro diverse e dimostra che i nostri talenti possono trovare lavoro sia qui che altrove, a condizione che le idee siano buone, condivise e che siano messe in campo.
Il progetto di futuro per la città di Spoleto, che il Partito Democratico sta costruendo con le forze politiche del centro sinistra, con i cittadini e le realtà economiche, si fonda sulla capacità di progettare, innovare e competere facendo sinergia e assume il criterio del merito per individuare le competenze. Senza questi tre elementi “condivisione, innovazione e merito” non può esserci sviluppo, e soprattutto sarà ancor più difficile superare questa grave fase di crisi. Il nodo da sciogliere per creare nuovo lavoro è dunque la condivisione dell'idea di sviluppo e di città, che a sua volta dipende dalla forza e concretezza delle proposte e della loro attuazione.
Non è un caso allora che lo sviluppo e il lavoro sono le priorità del nostro programma e del programma del candidato Sindaco Daniele Benedetti. Né può essere un caso che il modello sul quale scommettiamo è quello dello sviluppo sostenibile. Del resto è questa la scelta fatta in questi anni dalla amministrazione di Massimo Brunini attraverso progetti integrati dove Comune e Privati hanno condiviso obiettivi e impiegato risorse proprie insieme a quelle europee, regionali e statali. Lo sviluppo sostenibile, che il centro sinistra fino ad oggi ha inteso soprattutto come valorizzazione del territorio e promozione della qualità della vita, dobbiamo proiettarlo al futuro come il primo fattore di competitività per le nostre imprese, per i lavoratori e per il nostro sistema produttivo. E' sufficiente pensare alla filiera delle energie rinnovabili (ad esempio energia solare), per rendersi conto di quanti nuovi posti di lavoro è possibile attivare tra ricercatori, progettisti, installatori e manutentori.
In questo quadro si inseriscono molto bene i servizi sociali e sanitari, senza trascurare un ospedale che dalle valutazioni dei cittadini, di recente acquisite con un indagine sul grado di soddisfazione dell'utenza, esce tra i primissimi, se non primo in Umbria per gli alti livelli di efficienza e di umanizzazione delle relazioni tra personale medico- sanitario e cittadini. Non può dunque che farci piacere la notizia dell'attivazione del laboratorio di ricerca da parte di una fondazione meritevole che aggiunge prestigio e qualità al nostro ospedale e alla città tutta con un progetto concreto.