Si va avanti, a vista, ma si va avanti a governare la città; è la linea politica dettata dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, nell’ambito del vertice di maggioranza di Via Mazzini che si è svolto ieri sera. Un lungo documento presentato dal sindaco ai dem, non tutti entusiasti per usare un eufemismo, nel quale si riassumono tutte le criticità legate alla provincia di Terni e si danno le indicazioni sulle priorità da affrontare da qui fino a fine mandato.
Area Crisi Complessa Terni-Narni, Bando Periferie, piano ambientale e piano delle opere pubbliche (dove in cima alla lista delle opere da completare figurano la fontana di piazza Tacito e il teatro Verdi, ndr.), sono questi i temi sui quali il primo cittadino vuole puntare forte per rimettere in sesto la città. Nulla di nuovo insomma; le questioni aperte e di lungo corso sono rimaste aperte, suscitando più di un malumore tra alcuni dei consiglieri del Pd. Una novità, invece, riguarda alcune indicazioni che il sindaco ha fornito riguardo la richiesta di accesso al fondo di rotazione.
Grandi polemiche aveva suscitato il documento dell’assessore Piacenti D’Ubaldi sugli incrementi delle tasse, soprattutto Imu e Tari, ma anche riduzione di spesa dei beni e servizi contrattualizzati, tagli a personale e servizi, aumento delle tariffe su impianti sportivi, alienazione di beni patrimoniali, il tutto a carico dei cittadini ternani, costretti ‘a pagare’ i debiti del Comune; il sindaco ha precisato che, probabilmente, l’aumento delle tasse sarà in vigore soltanto per un anno, visto che poi l’amministrazione sarebbe in grado di coprire il ‘rosso’ con altre manovre finanziarie, anche questo oggetto di forti polemiche, come la vendita di Farmacie Terni e l’alienazione di beni di proprietà del Comune.
Tutte le carte, relative alla richiesta di accesso al fondo di rotazione e all’integrazione del documento sul piano di riequilibrio finanziario, dovrebbero essere pronte, visto che entro la fine del 2017 l’amministrazione vorrà verosimilmente portare in consiglio la votazione del nuovo documento politico; documento che andrà poi a costutuire ulteriore ‘garanzia’ nel ricorso del Comune alle Sezioni Riunite contro la Corte dei Conti, che si esprimeranno nel merito il prossimo 24 gennaio.