di Sergio Grifoni (*)
Pregiatissimo signor Sindaco, ho preferito scegliere questo genere di comunicazione protocollare con Lei, ignorando per una volta lo strumento dell’interpellanza comunale, sicuramente più appropriato, ma certamente non ottimale per poter discutere eventuali istanze in tempi brevi.
Mi auguro che Lei sia a conoscenza che, nel nostro Ospedale, sembrerebbe siano stati adottati due provvedimenti, per me fortemente sintomatici.
Il primo è riferito al servizio UTIC, provvedimento che doveva essere provvisorio per l’estate, ed invece è diventato definitivo.
Sembrerebbe infatti che l’UTIC, come servizio particolare, venga integrato (o inglobato) nell’Unità Operativa di Medicina, dando vita ad una istituzione interna che si chiamerà Area Cardiologica Internistica. Gli otto posti letto verranno annessi ai ventuno già presenti a Medicina, ed il personale verrà di contro unificato.
Sicuramente ci diranno che tale provvedimento è migliorativo, avendo a disposizione più persone nello svolgimento delle varie mansioni. Però mi chiedo: non bisogna avere peculiarità professionali specifiche per operare all’UTIC?
Se così è, due sono le possibilità di risultato per il futuro: o tutto il personale si andrà a specializzare, o fra un po’ l’UTIC non avrà più le caratteristiche che dovrebbe avere! Io, purtroppo, temo la seconda ipotesi.
Tant’è vera questa mia preoccupazione, che sembrerebbe ci sia già qualche addetto a tale reparto che abbia avanzato domanda di trasferimento. Mi chiedo ancora: se dovesse dirsi che tale operazione è migliorativa per il servizio e per i pazienti, perché a Foligno non è stata fatta? Perché a Foligno esiste ancora il reparto UTIC indipendente?
Signor Sindaco,
non vuol essere questo il solito piagnisteo, ma l’ennesima denuncia circa la lenta, ma instancabile, spoliazione delle peculiarità del nostro Ospedale, senza che nessuno, fra coloro che potrebbero, batta il pugno per dire: adesso basta!
L’ulteriore riprova di ciò che affermo, è il comando che sembrerebbe essere stato accordato al dr. Ceccarelli, prezioso collaboratore del dr. Casciola, per un suo “momentaneo” trasferimento all’Ospedale di Arezzo.
Non voglio discutere sulla legittimità dell’atto o sulla scelta personale, perché ogni soggetto di valore è giusto che vada per la sua strada. Mi fa riflettere però il fatto che, un’altra importante professionalità ci lascia: per poco, per tanto, per sempre. Non lo so, però intanto parte! Andrà a meglio specializzarsi? Non so nemmeno questo. Me rassicuri Lei, signor Sindaco. Perché, se così non fosse, sarebbe un ulteriore campanello d’allarme.
Come cittadino e come consigliere comunale, mi chiedo infatti: che succederà quando il validissimo dr. Casciola, oggi la massima eccellenza del nostro Ospedale, andrà in pensione?
Ecco, questo è quanto volevo significarLe, per farLa meglio riflettere sul fatto che, mentre in Regione si discute sui massimi sistemi legati al riordino sanitario, nel territorio intanto c’è chi continua la sua opera di smembramento.
Questa volta, signor Sindaco, vorrei che fosse Lei a rispondere alle mie preoccupazioni. Si assuma Lei la responsabilità di dirmi se è vero o no quanto da me affermato, o se sono un visionario ed un disfattista.
Non me lo faccia dire, con tutta la stima ed il rispetto personale, dal consigliere-medico di turno o dal Direttore Sanitario.
Molti cordiali saluti.-