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Oslo, Feltri faccia una cortesia, vada a cagare! (Commenta)

Redazione

Oslo, Feltri faccia una cortesia, vada a cagare! (Commenta)

Lun, 25/07/2011 - 16:25

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Vendere è l'imperativo categorico di certi direttori di giornale, ma vendere sul sangue versato da uno sterminio è altra storia. Vittorio Feltri è un istrione, provocatore per vocazione, servo del mercato per dna: oggi si è superato, sperando forse di conquistare qualche spicciolo in più dalle vendite del suo, o di farsi intervistare da qualche tv nel suo studio.
L'editoriale del 'Giornale' di oggi (per chi volesse farsi male basta cliccare qui) è un esempio di come si possa scavalcare il confine tra 'orgoglio e pregiudizio': l'orgoglio di chi cerca costantemente di assumere un punto di vista 'contro' e il pregiudizio nei confronti dell'intelligenza dei lettori.
“Abbiamo compulsato – scrive il direttorissimo – decine di articoli nella speranza di capire il movente, impossibile da cogliere per chi non abbia nozioni approfondite di psichiatria, quanto il fatto che il pazzo sia riuscito a uccidere una novantina di ragazzi in mezz'ora senza incontrare la benchè minima resistenza”. Questa la premessa allo sviluppo della (farneticante) 'tesi' che più avanti continua: “….Ciononostante, poiché la strage si è consumata in 30 minuti, c’è da chiedersi comunque perché il pluriomicida non sia stato minimamente contrastato dal gruppo destinato allo sterminio. Ragioniamo (sigh!, n.d.r.). Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate, non sono in grado di annientare un nemico, per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco. Ma 50 – e sull’isola ce n’erano dieci volte tante –se si lanciano insieme su di lui, alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani…”.
Ecco, ma come non ci hanno pensato quei sedicenni, diciottenni, ventenni, di fronte ad un folle armato di una mitraglietta che può sparare 50 colpi alzo zero in 7” netti? E riposizionare un nuovo caricatore in meno di 3”. Come non gli è venuto in mente, a quelle povere creature, di uscire di casa magari con lo schioppo del nonno? E ai 6 milioni di ebrei morti nei lager nazisti di sacrificarsi un po’ di loro per fermare quelle migliaia di Ss sanguinarie?
Piacerebbe vederlo Feltri – magari insieme a Sallusti, Ferrara & Co. – ad un raduno dei conservatori, pardon del Pdl, reagire dinnanzi ad un folle armato di Uzi, fucile e pistola. Di più lo vorrebbero vedere i parenti e gli amici di quei 93 morti ammazzati, dei compagni feriti, di ogni vittima di una strage. Già, ma lui gira con la scorta, pagata dai contribuenti, perché se dovesse pagarsela magari gli verrebbe una tendinite a tutte e due le mani. E' fatto così Littorio, come lo chiama il buon Travaglio, quando gli scappa gli scappa. E la deve fare subito. Non era ancora stata fatta la triste conta dei morti di Oslo che già firmava contro il fondamentalismo islamico. Ma leggiamo ancora: “…evidentemente l'uomo non ha, o forse ha perso nei secoli, l'abitudine e l'attitudine a combattere in favore della comunità della quale pure fa parte. In lui prevalgono l'egoismo e l'egotismo. Non è più capace di identificarsi con gli altri e di sacrificarsi per loro, probabilmente convinto che loro non si sacrificherebbero per lui”.

Egotismo? Leggiamo dal dizionario filosofico de Savatier: “è la incapacità sia teorica che morale di prendere sul serio la realtà indipendente, la genuina alterità del mondo e degli esseri che in esso esistono. E’ l’egotismo che sfocia nel delirio idealistico, volontaristico e collettivistico che da un paio di secoli sta avendo conseguente funeste nelle istituzioni umane”. L'egotismo, dunque, è una categoria applicabile a colui che compie la strage o a coloro che la subiscono? Forse noi abbiamo le idee confuse anche perchè, a cercare di capire Feltri, è impossibile spiegare l'azione del pazzo senza avere nozioni approfondite di psicologia, mentre l'incapacità di reagire di 500 contro 1 può essere liquidata con una banale spiegazione pseudoantropologica sull'evoluzione della specie: “Varie specie di animali quando attaccano – afferma Feltri – lo fanno in massa e nello stesso modo si comportano quando si difendono. Attenzione però: gli animali istintivamente antepongono l'interesse del branco a quello del singolo. Uno per tutti, tutti per uno”. Roba da far impallidire Darwin! Eppure ieri a Milano le temperature non erano così elevate da far pensare ad un colpo di sole.

Forse Feltri, se e quando ha necessità di far cassa, farebbe meglio a chiedere direttamente un obolo ai suoi lettori, piuttosto che ‘costringerli’ a leggere certe follie, pagate comunque anche dallo Stato con i fondi destinati alla carta stampata. Faccia un cortesia direttore, la prossima volta che le venissero simili idee, che proprio le scappasse, chieda un obolo, sbatta la testa su ogni spigolo della redazione (mobili inclusi), si randelli la zona intima con un macete arrugginito. O vada direttamente a cagare.

(Luca Biribanti – Carlo Ceraso)
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