“Leggo su dei quotidiani articoli che mi riguardano e dei quali non capisco il senso”. Risponde così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc – Fds), in libertà da pochi giorni dopo la revoca degli arresti domiciliari (leggi articolo correlato: Goracci torna in libertà, revocati gli arresti domiciliari), a seguito di alcuni articoli di giornale pubblicati su dei quotidiani umbri. L’incipit del dibattito risiederebbe nella possibilità per Goracci di prendere un’altra volta parte, dopo le vicende giudiziarie che lo hanno interessato, alle sedute consiliari di Palazzo Cesaroni, dalle quali Eros Brega, presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, lo aveva sospeso subito dopo l’arresto, “seguendo il dettato legislativo”. Tuttavia il problema sorgerebbe a fronte dell’obbligo per l’ex sindaco di Gubbio del blocco domiciliare nella sua residenza impostogli dal giudice, e che dunque non gli consentirebbe di recarsi a Perugia.

Il voto telematico – Ed ecco che si sarebbero rincorse delle dichiarazioni, che un quotidiano umbro farebbe risalire a Goracci stesso, in base alle quali si sarebbe ipotizzato per lui l'utilizzo “del voto telematico”. Ma l’ex vice presidente della Regione Umbria risponde: “nessuno, e tanto meno il sottoscritto, immagina che si possa votare con il computer: è troppo banale dire che per farlo è necessario essere presenti in Aula o in Commissione e che non esiste il voto a distanza”. A tal proposito era intervenuto anche lo stesso Eros Brega, il quale aveva dichiarato: “il voto telematico non è previsto. Ed è evidente che la presenza in Consiglio sia indispensabile”. Goracci sarà dunque convocato per la prossima seduta, ma bisognerà vedere se potrà prendervi parte. “Da libero cittadino – conclude l’ex sindaco – cerco di riprendere la mia normale attività anche lavorativa tenendo conto degli eventuali limiti. Essendo un consigliere regionale non mi può essere impedito di esprimere opinioni e prendere posizioni”.

Ale.Chi.
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