Ruspolini esce e punta l'indice contro Caparvi e Alessandrini su immigrazione e no vax, i vertici del partito lo accusano di protagonismo
Da ispiratore del “modello Todi” contro il Covid a guastatore tra le linee (ex) amiche della Lega. Scossa dalla scelta del generale Adriano Ruspolini, vice sindaco di Todi e già candidato a guidare la città, di lasciare il partito che in Umbria, lamenta, ha tradito lo spirito di Matteo Salvini.
Ruspolini lascia la Lega,
la lettera al vetriolo
Lo sgarbo della sede
La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di tensioni è stata l’inaugurazione della sede del Carroccio a Todi. Evento per il quale i vertici regionali del partito hanno oscurato chi la Lega a Todi l’ha fatto crescere, è l’accusa lanciata da Ruspolini mentre esce sbattendo la porta. In faccia al segretario regionale Virginio Caparvi, reo, per Ruspolini, di aver lasciato campo libero alla vice, Valeria Alessandrini. E’ con lei, soprattutto, che Ruspolini è entrato in rotta di collisione. E lo ricorda, ad esempio, rivendicando il lavoro fatto a Todi contro “la mangiatoia” sull’immigrazione mentre a Terni Alessandrini, da assessore, ha adottato provvedimenti ben più soft.
Covid, modello Todi e manifestazione no vax
E poi il lavoro fatto a Todi nei mesi bui del Covid, sul tracciamento che ha consentito di limitare i contagi e il punto vaccinale gestito dal Comune. Salvo poi vedere a Todi il consigliere regionale leghista Valerio Mancini partecipare alla manifestazione no vax. “Anche in questo caso oltre al danno la beffa – lamenta Ruspolini – in quanto a finire sul banco degli imputati non è stato il Consigliere con il suo atteggiamento superficiale e dannoso per il partito, ma chi riservatamente e senza alcun clamore aveva chiesto alla senatrice Alessandrini e al segretario Caparvi di poter prendere le distanze da tale partecipazione e dalle dichiarazioni espresse”.
“Via da chi usa la Lega per interessi personali”
Motivi sufficienti per dividere la strada rispetto a chi “della Lega si serve per i propri interessi personali”.
Una lettera al vetriolo in cui in serata hanno risposto gli stessi Caparvi e Alessandrini. Che cercano di sminare il terreno di guerra preparato dal generale che, raccontano, “pur contattato più volte, anche per condividere punti di incontro e prospettive sulle amministrative del 2022, non si mai reso disponibile a un confronto”.
I congressi di sezione
E alle accuse di mancanza di democrazia interna annunciano: “Nei prossimi mesi ci saranno i congressi di sezione e dunque gli iscritti saranno chiamati ad un giusto e doveroso momento di confronto e di democrazia dopo un anno difficile anche per la politica fatta sul territorio”.
“Lega, avanti senza personalismi”
Poi la stoccata finale: “La Lega Umbria va avanti oltre i personalismi perché è così che è risultata vincente in tutti gli appuntamenti elettorali degli ultimi
anni, dimostrando di essere forza di governo capace e responsabile
grazie al lavoro di squadra e al sostegno del partito a tutti i livelli,
iniziando proprio dalle amministrazioni comunali”.
La Lega in Umbria, cresciuta in fretta in pochi anni, si trova a dover gestire a Todi un’altra grana, come già avvenuto a Spoleto e in altre città dell’Umbria.