(Carlo Vantaggioli) – “Li ho fregati… io ho sparato un colpo così (mima la direzione)…il colpo ha preso la sua gamba, passando attraverso la carlinga…”. Inizia così la confessione choc che Vittorio Emanuele di Savoia rilascia inconsapevolmente mentre si trova nel carcere di Potenza per l'inchiesta “Vallettopoli”, e che si riferisce alla famosa vicenda dell'Isola di Cavallo in Corsica nell'agosto del '78, dove l'erede Savoia fu protagonista di una lite con un giovane 19enne, Dirk Hamer, finita con una fucilata e la morte di Hamer dopo 111 giorni di agonia. La rivelazione è pubblicata dal Fatto Quotidiano, e documentata da un filmato in possesso dello stesso giornale, con un articolo a firma di Beatrice Borromeo. Quando la nobiltà non è solo un titolo su una pergamena!
Il principe, ignaro che era in corso una videosorveglianza disposta dai magistrati, racconta con la massima tranquillità ai compagni di cella alcuni dettagli della tormentata vicenda per cui lo stesso venne coinvolto come imputato in due processi dai quali i magistrati francesi lo manderanno sempre assolto. “Devo dire che li ho fregati. Il Procuratore aveva chiesto 5 anni e 6 mesi. Ero sicuro di vincere, ero più che sicuro”. “Mi hanno dato sei mesi con la condizionale: sei mesi, c'era l'amnistia, non l'hanno neanche scritto. Sono uscito”.
Con tanto di erre moscia d'ordinanza dunque, il Savoia, racconta con ribalderia come sono andate davvero le cose di quella terribile notte che portò alla morte del giovane Hamer arrivando a specificare anche il calibro della pallottola che ha sparato ” Una pallottola trenta zero tre”. Alcune indiscrezioni sulla questione erano già trapelate nel 2006, tanto che lo stesso Vittorio Emanuele fu costretto a indire una conferenza stampa in cui affermò “Queste notizie sono talvolta manipolate o non sono vere. Ma ora è il momento di parlare, di far emergere la verità”. “Due tribunali francesi si sono pronunciati prosciogliendomi da ogni responsabilità. Lo hanno fatto perché ci sono prove chiare. La pallottola che ha colpito il ragazzo non poteva essere del mio fucile. Qualcuno ha sparato con una pistola a quel povero ragazzo, ecco la verità”.
Ecco la verità appunto! Ora finalmente si potrà davvero ricostruirla senza battaglioni di avvocati che tengano. Alla faccia della giustizia francese e della ribalderia savoiarda.
(nella foto Dirk Hamer in ospedale assistito dalla sorella Birgit)
