(Fda) Hanno notato un viavai sospetto di giorno e di notte già dai primi giorni di maggio alcuni residenti di una via di Ponte Pattoli, in una casa dove sembravano essersi appena trasferiti almeno due cittadini nordafricani. Diverse segnalazioni hanno dunque spinto i militari della stazione dei Carabinieri di Ponte Pattoli diretti dal Maresciallo Giampiero Pelliccia a interessarsi alla vicenda, appurando che l'appartamento in questione era abitato da quattro persone, tutte di nazionalità tunisina, che ricevevano spesso visite in orari inconsueti.
“Al termine degli accertamenti durati circa un paio di mesi”, ha detto i militari in conferenza stampa stamattina “lle prime ore dell’alba di ieri, i Carabinieri di Ponte Pattoli sono passati all’azione”.
Dopo aver fermato i quattro, i militari hanno perquisito l'interno dell'appartamento in questione, rinvenendo in uno zainetto e in alcuni vani 1 kg e 100 grammi di cocaina, 1 kg e 600 grammi di sostanze da taglio, 100 grammi di marijuana, due bilancini di precisione , 10 telefoni cellulari e 600 euro in contanti. In totale, la piccola centrale dello spaccio da poco insediata era pronta a distribuire per Perugia 2.200 dosi di cocaina, per un valore di 50 mila euro circa, più 600 dosi di marijuana, oltre alla droga già venduta nei primi due mesi di attività e quella dei probabili prossimi arrivi.
Immediato l'arresto per i quattro, tutti di nazionalità tunisina, tra i 25 e i 35 anni, tre dei quali regolari, tutti noti alle forze dell'ordine per precedenti specifici e in alcuni casi volti noti dello spaccio in centro storico.
“A causa dell'irrigidirsi dei controlli in centro, sembra che lo spaccio si stia spostando in parte in periferia”, hanno commentato i carabinieri stamani.
L'APPARTAMENTO IN AFFITTO I controlli sull'appartamento hanno portato poi gli inquirenti a interessarsi all'uomo, un pregiudicato italiano, che aveva affidato ai quattro il “covo” senza alcun tipo di contratto o di segnalazione alla procura. Nei confronti dell'uomo sono partiti accertamenti in relazione al possibile reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, mentre i militari stanno accertando eventuali responsabilità del padrone di casa, un professore ecuadoregno da tempo residente a Perugia, che aveva “consegnato” l'appartamento all'italiano perché lo affittasse.
Foto: Stefano Dottori