La capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni annuncia una interrogazione e denuncia: "Struttura in pessimo stato. La situazione per i felini era diventata insostenibile. E' così che si gestisce una donazione?"
L’oasi felina di Lerchi (Città di Castello), ad appena due anni di distanza dalla sua inaugurazione, finisce sotto accusa. A denunciare le condizioni non ottimali della struttura è la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che ha presentato addirittura un’interrogazione sul caso.
Malgrado le tante segnalazioni, la situazione sarebbe infatti degenerata fino a essere ritenuta insostenibile e pericolosa per gli animali stessi: lo scorso giugno, infatti, l’ente gestore Enpa ha deciso di prelevare gli animali e portarli nel gattile di Perugia.
“La situazione era diventata insostenibile per gli animali – ha fatto sapere Arcaleni – Soprattutto in quest’ultimo anno i cittadini lamentavano il pessimo stato della struttura e della situazione dei felini qui ricoverati, arrivando a definire ‘lager’ la distesa di cemento della piattaforma e i box senza copertura che costringono gli animali a intemperie e sbalzi di temperature, oltre alla mancanza di alberi e di uno spazio erboso, con una recinzione facilmente scalabile dagli animali e immersa nelle sterpaglie”.
“Ora – aggiunge la consigliera di opposizione – vogliamo sapere come sono stati gestiti e spesi i 60.000 euro della donazione del signor Pescari (l’uomo che ha voluto creare l’oasi felina, ndr), acquisita dalla Giunta comunale nel 2019, e in che modo il progetto abbia rispettato gli standard adeguati per tali strutture”.
Arcaleni vuole inoltre sapere, da ASL ed enti di controllo, “in quale situazione igienico-sanitaria sono stati costretti gli animali e quanti accertamenti siano stati fatti. Ad oggi, malgrado le belle parole spese per l’encomiabile gesto di Luigi Mario Maggiolini Pescari, e immancabile foto di rito dell’allora sindaco, è mancato un concreto impegno del Comune per adeguare la struttura e garantire la salute e il benessere degli animali ricoverati“.