Il sindacato degli studenti ha aperto una vertenza: assenza di risposte da parte di direttore del Dipartimento e rettore
Il sindacato degli studenti Link ha reso pubblica l’apertura di uno stato di agitazione nei confronti del Dipartimento di Scienze Politiche, a seguito del respingimento dell’autorizzazione per diverse iniziative in facoltà sui temi di repressione e antifascismo.
Una decisione, spiegano gli studenti, maturata dopo una serie di tentativi, caduti nel vuoto, di ricevere delle spiegazioni esaustive rispetto alle motivazioni e di richiedere tavoli di confronto con la Direzione di Dipartimento. Le risposte arrivate dal direttore farebbero riferimento alla possibilità di usufruire degli spazi dell’Università solo da parte delle rappresentanze. Il direttore si sarebbe appellato ad una regolamentazione di gestione interna dell’Ateneo che, tuttavia, secondo gli studenti, non corrisponde ai regolamenti effettivi.
Gli stop da parte della Direzione sembrerebbero non riguardare il merito delle iniziative che Link Perugia voleva organizzare. “Sta di fatto che l’assenza di risposte di chiarimento da parte del direttore e del rettore alle sollecitazioni continue dell’associazione – scrive Link – lascia turbati e preoccupati. In un clima nel Paese di crescente paura e sospetto nei confronti delle manifestazioni studentesche, il sindacato teme per il rispetto dei diritti degli studenti di libera espressione ed utilizzo democratico delle strutture universitarie”.
“Questo silenzio ci preoccupa molto; le dichiarazioni che ci sono state rilasciate non corrispondono a ciò che è riportato nella Carta dei Diritti degli Studenti Unipg – afferma Nicola Cardinali, coordinatore di Link Perugia -. Per questo disposizioni e interpretazioni della Carta che prevedono l’utilizzo degli spazi dell’Università solo per questioni o attività di rappresentanza sono, a nostro avviso, in ogni caso illegittime”. E ricordano che all’articolo 1 e 2 della Carta si fa riferimento alla libertà di organizzarsi e riunirsi negli spazi dell’università, nonché alla possibilità di organizzare momenti formativi, culturali o seminariali con il sostegno materiale dell’università, per tutti gli studenti e le studentesse. Quindi indipendentemente dal ricoprire cariche di rappresentanza studentesca istituzionale.
In contraddizione anche rispetto a quanto avvenuto nello corso anno accademico, in cui la stessa Link Perugia non aveva riscontrato resistenze per organizzare altre iniziative, tra cui un confronto sulla proposta di Autonomia differenziata in collegamento con i rappresentanti degli Atenei pugliesi.
“L’Università di Perugia negli anni – conclude Cardinali – ha dimostrato capacità di approfondimento e ascolto della sua comunità studentesca e di aprirsi alla ricerca e all’insegnamento di discipline innovative. Per questo siamo preoccupati da un indirizzo di gestione degli spazi e da una postura di chiusura nei confronti delle realtà associative autorganizzate. Dopo un semestre di silenzio e poca trasparenza siamo costretti ad aprire uno stato di agitazione. Questa situazione è inaccettabile e lesiva della democrazia e della partecipazione intera all’Ateneo!”.