Il blitz di ieri che ha portato all’arresto di 8 persone da parte di Carabinieri e Guardia di Finanza, su ordine della Procura antimafia di Firenze, potrebbe essere in qualche maniera legato alla operazione “Cleaning” condotta dai carabinieri di Spoleto poco più di un anno fa e che portò all’arresto di alcuni boss della malavita che cercavano di beneficiare di permessi grazie ad alcuni certificati redatti dall’ormai ex dirigente sanitario del supercarcere di Maiano (qui). Difficile avere alcun tipo di conferma visto che gli inquirenti mantengono sulle due vicende il massimo riserbo.

Ma fra le due inchieste, quella umbra conclusa dal procuratore capo Gianfranco Riggio con i sostituti Casucci e Albano (nella foto un momento della conferenza stampa del 22 luglio 2009), ci sono diverse analogie.

A cominciare proprio da quel Giuseppe Crea, 46 anni, originario di Reggio Calabria che, dopo alcuni anni passati in carcere a Spoleto, aveva aperto una piccola attività per la vendita di infissi in alluminio nella prima periferia della città del festival.

Crea è stato raggiunto ieri da un ordine di custodia cautelare in carcere, così come il napoletano Michele Perfetto, 47 anni, anche lui sembra con un passato nella struttura carceraria di Spoleto, città nella quale risiedeva ormai da anni (qui).

Non è ancora dato sapere quali reati sarebbero stati commessi a Spoleto dalla banda che, a quanto si è appreso, tentava principalmente di “entrare” in Toscana per rafforzare le attività illecite di un clan calabrese.

Nei guai, anche se in una posizione definita dagli stessi inquirenti “marginale”, è finito ieri anche l’albergatore spoletino Gervasio Tordoni al quale la procura fiorentina ha concesso da subito i domiciliari. Il suo arresto ha sollevato molto stupore in città, essendo Tordoni molto conosciuto e potendo vantare anche una qualche stima per la sua attività di imprenditore (anni orsono gestiva una rosticceria sempre in centro storico, poco lontano da dove gestiva ora l’albergo).

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