'Modello Rasiglia' per la montagna: un patto per valorizzare il territorio

‘Modello Rasiglia’ per la montagna folignate: il convegno per le Giornate europee del Patrimonio

Redazione

‘Modello Rasiglia’ per la montagna folignate: il convegno per le Giornate europee del Patrimonio

Mer, 30/09/2020 - 17:27

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Un patto per la valorizzazione del territorio nel rispetto dell’identità e della storia delle frazioni: è stato questo il frutto dell’incontro di Rasiglia, in occasione della Giornate europee del patrimonio, svoltosi sabato 26 settembre, dal titolo “Condividere la tutela. Dal vincolo Molini e opifici a Rasiglia ad oggi”.

Erano presenti l’assessore con delega alle frazioni Agostino Cetorelli, il presidente dell’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti”, Umberto Tonti, il soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Rosaria Mencarelli, il funzionario Florian Castiglione, il rappresentante della Diocesi di Foligno, Maurizio Cipolloni. Sono intervenuti anche l’archeologa Maria Romana Picuti e dell’esperta di storia locale Lucia Bertoglio che hanno raccontato la storia del castello di Rasiglia.

Il ‘modello Rasiglia’ a disposizione

Il Comune di Foligno, tramite l’assessore alle frazioni Agostino Cetorelli, ha raccolto le istanze pervenute dai  presenti.  Umberto Tonti  ha ricordato l’importanza dell’aver posto un vincolo di tutela all’abitato di Rasiglia come premessa dello sviluppo che si è generato poi. Ha inoltre ripercorso le tappe della brillante storia dell’associazione che dall’amore per le cose del territorio e dal viverlo come una comunità ha generato il fenomeno della “Venezia dell’Umbria”. Il presidente dell’associazione, che è anche presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, si è detto pronto, sollecitato dall’assessore Cetorelli, a mettere a disposizione il modello Rasiglia anche per lo sviluppo delle frazioni limitrofe. Il soprintendente Mencarelli ha dato disponibilità per sperimentare un metodo di lavoro costruito insieme al Comune e alle altre realtà interessate alla tutela del nostro prezioso patrimonio paesaggistico, prima del momento autorizzativo in maniera da condividere un percorso che porti a procedure efficienti, rapide e che possano risolvere nodi che, senza una comunicazione adeguata, si possono creare.

I percorsi della Diocesi

La Diocesi si è messa a disposizione per rendere fruibili percorsi sentieristici di sua competenza nell’ottica della riscoperta di antiche vie di pellegrinaggio. Cipolloni, responsabile economico della Diocesi, ha inoltre annunciato la volontà di mettere a disposizione in vista del Giubileo del 2025 varie canoniche disseminate lungo la valle del Menotre: da quella di Belfiore, Colle San Lorenzo, a quella di Pale e Sostino che con il restauro della chiesa è tornata  ad essere fruibile, fino alla canonica della chiesa parrocchiale di Rasiglia dove si intende costituire un ospice per accogliere i pellegrini.  Cetorelli ha chiesto alla Diocesi la messa a disposizione di una serie di aree di sosta e di parcheggio, lungo varie frazioni montane in modo da non rendere l’afflusso turistico sregolato e nocivo per i residenti.

Il circuito delle Acque

L’assessore ha inoltre indicato ai presenti l’obiettivo comune, avendo risposte positive, di costruire una rete che potrà vedere il coinvolgimento anche di associazioni e privati al fine di creare insieme un “circuito delle acque” che si estenda ai Comuni circostanti dai territori confinanti di Sellano e di Nocera a quelli della Valle Umbra Sud che insistono sull’asta fluviale del bacino Topino  – Menotre, Clitunno – dalle sorgenti alla foce. Altro spunto emerso dall’illustrazione dell’antico borgo di Rasiglia e del suo castello è la riscoperta degli incastellamenti e delle torri dei Trinci disseminati nel comprensorio e delle importanti vie di pellegrinaggio che l’attraversano condividendo con la diocesi la visione di tutelare i beni e creare offerta turistica legata ai percorsi spirituali. L’assessore Cetorelli  – che in questo percorso lavorerà in sinergia con gli altri assessori – ha preso l’impegno di calendarizzare un nuovo incontro con i convenuti al fine di attuare da subito questo nuovo metodo che si prefigge di valorizzare il territorio senza passare sopra le esigenze degli abitanti e rispettando le tradizioni popolari e le peculiarità della comunità locale, storico-artistiche, culturali e religiose.

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