E’ stata approvata ieri, con 13 ‘sì’ e 8 ‘no’ durante la seduta del Consiglio Regionale a Palazzo Cesaroni, la proposta sulla sperimentazione della mobilità notturna, presentata dai consiglieri del Pd Carla Casciari e Giacomo Leonelli. Un lungo iter quello della sperimentazione della mobilità notturna, che ha impegnato le rappresentanze studentesche in Università, Comune e Regione, e che dopo i primi “no”, vede ha ora il lascia passare. La Giunta Regionale dovrà ora provvedere ad avviare, come detto in via sperimentale, un servizio aggiuntivo di trasporto pubblico notturno pensato per gli studenti universitari, ma aperto all’utilizzo da parte di tutti i cittadini.
L’accento sul diritto allo studio è stato posto proprio dalla Regione Umbria, che nelle proprie politiche di programmazione ha riconosciuto alle Università dell’Umbria un ruolo strategico per la promozione dell’alta formazione regionale e ha disposto con il nuovo bilancio di previsione 2016-2018 oltre ventotto milioni di euro per i servizi agli studenti genericamente intesi, tra i quali rientrano oltre alle borse di studio, anche i servizi di trasporto dedicati agli studenti.
Nell’ordine del giorno a firma Casciari e Leonelli, si legge come l’impegno delle rappresentanze degli studenti universitari riguarda la necessità di “sperimentare un nuovo modello di mobilità urbana, sia a Perugia che nelle altre città umbre universitarie”, con l’impiego di autobus dalle 22:00 alle 2:00 da e verso il centro cittadino. Un modo per consentire a studenti e cittadini di fruire delle attività culturali e sociali della città, intesa come campus cittadino. La palla per l’attuazione del provvedimento passerà attraverso l’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria (ADISU), e verrà ricompresa nel fondo di assestamento per il TPL. L’ordine del giorno è stato inoltre approvato nell’ambito dell’assestamento al bilancio di previsione 2016/18 della Regione Umbria. Le variazioni riguardano 4,1 milioni di euro per interventi suddivisi su varie misure.
“Le sedi delle facoltà – spiegano Giacomo Leonelli e Carla Casciari – sono ormai dislocate in quartieri diversi e distanti tra loro e dal centro delle città, mentre l’Università degli Studi di Perugia sta potenziando i servizi serali e notturni dedicati agli studenti, come per esempio le aree di studio e le biblioteche aperte fino a tarda ora. Le rappresentanze degli studenti universitari ci hanno quindi manifestato la necessità di introdurre, per ora in via sperimentale, un nuovo modello di mobilità urbana, con particolare attenzione riguardo alla mobilità notturna (dalle 22:00 alle 2:00) da e verso il centro cittadino, servizio che permetterebbe loro di fruire delle attività culturali e sociali della città nella loro interezza. L’Università degli Studi di Perugia, l’Università per Stranieri e tutte le istituzioni di alta formazione – confermano Casciari e Leonelli – rappresentano per l’Umbria una risorsa di inestimabile valore, non solo da un punto di vista culturale, ma anche economico e sociale. Le facoltà degli atenei regionali sono scelte tutti gli anni anche da studenti prevenienti da altre regioni italiane, quali poli di eccellenza accademica in molte discipline scientifiche ed umanistiche, ma per poter essere sempre più attrattive verso chi viene a studiare come fuori sede, necessitano di avere intorno a loro servizi efficienti che ne accrescano l’appeal. Riteniamo che quello di rendere più comoda, estendendone l’orario di esercizio, la mobilità pubblica sia uno di quei servizi che gli studenti universitari cercano ed apprezzano”.
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