Mistero a Palazzo Vitelli, a Ferragosto torna il fantasma di Sora Laura - Tuttoggi.info

Mistero a Palazzo Vitelli, a Ferragosto torna il fantasma di Sora Laura

Redazione

Mistero a Palazzo Vitelli, a Ferragosto torna il fantasma di Sora Laura

Gio, 13/08/2020 - 11:17

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Mistero e meraviglie dell’arte si incontrano a Ferragosto nella Pinacoteca comunale di Città di Castello nel nome della Sora Laura, la bellissima donna amata da Alessandro Vitelli, capitano di ventura della casata legata alla storia rinascimentale della città, che secondo la leggenda torna a manifestarsi nelle sale del museo nelle notti di plenilunio in cerca delle anime dei giovani attirati con un fazzoletto gettato dalla finestra e poi uccisi.

Il mito del fantasma intrappolato a Palazzo Vitelli alla Cannoniera in cerca di redenzione per le proprie crudeltà, sinonimo di amore ma anche di morte, rivive ancora nelle visite di notte del ciclo di appuntamenti “Pinacoteca al chiaro di luna”.

Quando vedere il fantasma

Venerdì 14 agosto, dalle ore 21.00 alle ore 23.00 sarà possibile provare il brivido di ammirare il giardino all’italiana, la magnifica facciata dell’edificio del Vasari e le opere d’arte di grandi maestri come Raffaello Sanzio e Luca Signorelli a tu per tu con la storia affascinante di Sora Laura e con la suggestione della presenza soprannaturale che i racconti, ma anche alcune indagini scientifiche, hanno contribuito ad alimentare negli anni.

“E’ anche grazie a una leggenda come quella della Sora Laura, oltre che per opere d’arte di straordinario valore che siamo onorati di ospitare in città, che la Pinacoteca comunale merita di essere riscoperta dai tifernati e visitata dai turisti anche in questa inedita fase di emergenza da Covid-19, nella quale i percorsi studiati all’interno del palazzo nel rispetto delle disposizioni finalizzate alla tutela della salute pubblica offrono l’opportunità non comune nel panorama nazionale di ammirare tutte le sale a disposizione nel museo”, commentano il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli, nel sottolineare “la possibilità di usufruire di opportunità promozionali come quelle del ciclo ‘Pinacoteca al chiaro di luna’, che anche dopo l’estate continuerà a offrire un biglietto di ingresso ridotto a 4 euro e l’opportunità a titolo completamente gratuito di essere accompagnati da una guida”.

La leggenda di Sora Laura

Secondo la leggenda risalente alla metà del 1500, Laura, giovane e di umili origini, ma bellissima e affascinante, fu portata a vivere nella dimora oggi sede della Pinacoteca comunale da Alessandro Vitelli, a dispetto della moglie Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense che poi abbandonò il palazzo.

Dedita al ricamo di fazzoletti nei lunghi periodi di assenza di Alessandro per le battaglie nelle quali la casata era coinvolta, Laura prese l’abitudine di affacciarsi alla finestra, sopra la volta che sovrasta la strada, e di lasciar cadere un fazzoletto al passaggio di un bel giovane, come scusa per farlo entrare nel palazzo.

Dopo aver approfittato delle grazie del malcapitato, che subito accorreva al suo invito, lo pregava di uscire da una porta segreta dello studiolo di Alessandro Vitelli, decorata come le pareti affrescate da Cola dell’Amatrice, dietro la quale si nascondeva un trabocchetto mortale che serviva a nascondere per sempre il tradimento consumato.

La leggenda per lungo tempo portò i giovani della città a non passare nelle notti di luna piena sotto la volta di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, per paura di scorgere lo spirito inquieto della Sora Laura.

Palazzo Vitelli e Raffaello

Ancora oggi questa storia è uno dei motivi di interesse che attirano i turisti in città, insieme alle magnifiche opere custodite nel museo, che nel cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio sarà una delle collezioni più importanti da visitare con il lo Stendardo della Santissima Trinità e la grande mostra che sarà allestita nel marzo del 2021.

Per i tanti visitatori in questi giorni a Città di Castello la Pinacoteca comunale è l’ideale ponte verso la scoperta delle testimonianze architettoniche e artistiche del centro storico, a cominciare dalla rarità del campanile cilindrico, ma anche delle tradizioni della comunità tifernate, tra le quali la cucina a base di tartufo è una irresistibile seduzione.

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