Merletto orvietano in mostra a palazzo Coelli fino al 6 gennaio - Tuttoggi.info

Merletto orvietano in mostra a palazzo Coelli fino al 6 gennaio

Redazione

Merletto orvietano in mostra a palazzo Coelli fino al 6 gennaio

Ven, 23/12/2022 - 08:37

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Iniziativa del Lions club di Orvieto dal 28 dicembre al 6 gennaio 2023 nelle sale espositive di Palazzo Coelli per celebrare il Merletto orvietano

L’affascinante e storica tradizione del Merletto orvietano si mette in mostra nelle sale espositive di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Grazie all’iniziativa del Lions Club Orvieto – patrocinata dal Comune e dalla stessa Fondazione Cro – dal 28 dicembre al 6 gennaio 2023 sarà possibile ammirare degli autentici capolavori realizzati ad uncinetto. Dei veri e propri quadri d’autore che stanno a testimoniare la maestria di un’arte antica e preziosa.

Visitando l’esposizione si entra in un percorso assolutamente unico ed emozionante, dove si viene rapiti dalla bellezza di centrini e altre realizzazioni di grande pregio.

Abbiamo voluto realizzare questa mostra per rendere omaggio e dare il giusto risalto a un’arte unica quale è quella del Merletto orvietano”, hanno spiegato Alessandra Cannistrà e Franco Barbabella, rispettivamente presidente e vice presidente del Lions Club Orvieto. “L’arte del Merletto nella nostra città risale al 1800 e credo che dovremmo adoperarci tutti perché non solo non venga perduta, ma rilanciata anche attraverso le nuove generazioni”, hanno aggiunto Cannistrà e Barbabella.

“La mostra cade nei giorni in cui ad Orvieto arriveranno tanti visitatori per seguire i concerti di Umbria jazz winter, appassionati di musica che invitiamo fin da ora a venire ad ammirare questi capolavori, così da portarsi a casa un altro aspetto artistico e culturale della nostra città – hanno detto ancora la presidente e il vice del Lions – Ma confidiamo soprattutto nella presenza di tanti orvietani, in particolare i più giovani. Magari si innamoreranno di un’arte che oggi rischia di estinguersi, proponendosi così per dare corso a un nuovo slancio”. “Infine – hanno concluso Cannistrà e Barbabella – ci piace anche immaginare che l’arte del Merletto possa anche costituire un nuovo volano per l’economia turistica e culturale della città. L’ipotesi della nascita di botteghe artigiane dove produrre tanti nuovi pezzi unici è auspicabile”.

Alcuni cenni della storia del Merletto orvietano tratto dal libro “Orvieto, l’Irlanda e il merletto”

La storia del Merletto orvietano

Secondo le indicazioni del generale Marziantonio, sembra che la storia del merletto orvietano sia iniziata negli ultimi anni del 1800 e affonda le sue radici nella trina di Irlanda È stato raccontato che presso la famiglia del conte Cahen lavorava come dama di compagnia una signora irlandese, da cui è partito il lavoro all uncinetto del merletto d’Irlanda.

Su iniziativa di alcuni aristocratici nacque l’Ars Wetana, una società di patronato, una sorta di sindacato iniziale che si proponeva di dare alle donne del popolo un opportunità di guadagno con un lavoro a domicilio, non particolarmente pesante.

L’idea era stata dal Senatore Conte Eugenio Faina e fu realizzata grazie al figlio Claudio il quale si occupò di individuare un lavoro semplice, ma anche di valore, che le donne potessero svolgere a domicilio.

Grazie a queste donne si formarono le prime cooperative femminili.

Fu scelto il merletto d’Irlanda, sia per la sua originalità sia perché consentiva di suddividere il lavoro fra più operaie.

Per eseguire il merletto orvietano le operazioni tecniche necessarie si dividono nelle seguenti fasi:

– si esegue il disegno su carta e si riporta su una tela di cotone,

– si esegue l’ornato – fiori, uccelli, foglie – seguendo il disegno e si imbastisce sulla tela, – si applicano la puntina e i tondini,

– si esegue il fondo che può essere girato a stanghe nell ornato e a tulle tra i tondini,

– si toglie imbastitura, si inumidisce con amido diluito nell’acqua, si stira a rovescio e con

ferro, arrotondato in punta e scaldato, si dà rilievo ai tondini

l’Ars Wetana svolgeva attività di produzione e confezionamento di merletti con particolari richiami ornamentali al Duomo di Orvieto.

La bellezza dell’ornato a rilievo era esaltato dalla stiratura che faceva sì che esso richiamasse da vicino i bassorilievi del Duomo.

I disegni decorativi infatti, riprendono foglie di edera, fiori, figure ed animali che si trovano proprio sui rilievi della Cattedrale.

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