(Ale. Chi.) – Capita a pennello la presentazione della mozione della deputata umbra, Tiziana Ciprini, a proposito del “collezionista di poltrone“ Antonio Mastrapasqua: il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini ha ricevuto infatti le sue dimissioni dalla presidenza dell'INPS questa mattina. La decisione arriva dopo le decisioni prese ieri dal Consiglio dei Ministri, il quale ha deciso di modificare la governance di INPS e INAIL. Il governo, dunque, ha approvato un disegno di legge per disciplinare l'incompatibilità per tutte le posizioni di vertice degli enti pubblici nazionali, prevedendo, per quelli di particolare rilevanza, un regime di esclusività volta a prevenire situazioni di conflitto d'interesse. Giovannini “nell'esprimere, anche a nome del Governo, apprezzamento per la sensibilità dimostrata da Mastrapasqua, lo ringrazia per il lavoro svolto in questi anni per il rinnovamento dell'INPS e il complesso processo di riorganizzazione dell'Ente derivante dall'incorporazione dell'Inpdap e dell'Enpals“.
Le reazioni – “Per il Governo l'incarico di presidente di un ente pubblico nazionale deve essere fatto in esclusiva e non in regime di conflitto di interesse. Queste parole del premier restituiscono dignità e ricordano l'etica del civil servant: chi lavora per lo Stato, deve essere nobilmente a servizio della collettività“. Lo ha affermato la deputata democratica Anna Ascani, commentando il ddl sulle incompatibilità nella pubblica amministrazione. “Episodi recenti – conclude – hanno gettato discredito su tutto il settore pubblico in un periodo in cui, drammaticamente, serve più e migliore Stato per tutelare i più deboli. Servono riformismo, regole chiare, separazione dei poteri e norme stringenti sul conflitto di interessi: l'accountability, ossia la trasparenza di politica e pubblica amministrazione dinanzi ai cittadini, è il vero motore contro la casta. Misure come quella che il Governo ha appena proposto contro gli incarichi multipli sono efficaci e concrete risposte a cio' che i cittadini si attendono dalla politica: solo così, e non con gli slogan o le provocazioni, si combatte la casta e si conquista credibilità”.
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