Mascio ancora a rischio revoca | A gennaio si rivota la mozione - Tuttoggi.info

Mascio ancora a rischio revoca | A gennaio si rivota la mozione

Mirco Diarena

Mascio ancora a rischio revoca | A gennaio si rivota la mozione

Il presidente del Consiglio attaccato su più fronti | La scintilla è scattata dopo la vicenda mense
Mer, 30/12/2015 - 09:36

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È solo questione di tempo“. Il respingimento della mozione di revoca contro il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mascio, per il consigliere di opposizione Marco Cecconi non rappresenta una sconfitta o una battaglia persa, ma un punto di partenza dal quale lanciare una nuova offensiva. Il documento presentato ieri dal Capogruppo di FdI An, effettivamente, non è stato respinto, ma è stato votato con 11 voti favorevoli e 9 contrari, numeri che non hanno permesso di raggiungere la maggioranza qualificata per l’inserimento della mozione nell’ordine del giorno, ma che non rappresentano una garanzia per il presidente del Consiglio Comunale.

La mozione – garantisce Cecconi – ha suscitato molto interesse anche in alcuni soggetti della maggioranza. La richiesta di revoca sarà messa a calendario a Gennaio e sono sicuro che nella prossima votazione ci saranno i voti di una minoranza compatta e di chi è stanco di un certo modo di fare politica“.

Le certezze di Cecconi derivano anche da un fattore non trascurabile, specie in politica: la mozione di revoca al Presidente Mascio dovrebbe essere votata a scrutinio segreto (modalità da sempre prevista per i voti che riguardano una persona specifica), un sistema di votazione spesso imprevedibile che va al di là dei tradizionali schemi politici.

A far scattare la scintilla contro l’operato del presidente del Consiglio comunale è stata la seduta prenatalizia dedicata all’argomento mense. Un tema che ha diviso profondamente maggioranza e opposizione e in cui si è fatta sentire forte anche la voce dei cittadini. Un passaggio che indica il clima di tensione di quella seduta gira ormai su internet da qualche giorno con tanto di sottotitoli inseriti dai pentastellati che stigmatizzano il comportamento di Mascio.

Di seguito la mozione con la quale l’opposizione intende chiedere la testa del Presidente del Consiglio:

REVOCA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

ai sensi dell’art. 31 dello Statuto del Comune di Terni

Il Consiglio Comunale

• a fronte dello svolgimento della seduta del 21. 12. 2015, con particolare riferimento alla trattazione dei punti n. 1, 2 e 3 dell’ordine del giorno, aventi per oggetto il servizio comunale di refezione scolastica;

• considerate le gravi irregolarità procedurali, l’inadeguata gestione organizzativa e politica e, non ultimi, i dubbi profili etici che sono incorsi e si sono manifestati nella conduzione della suddetta seduta e che non hanno consentito le necessarie condizioni di serenità e trasparenza;

• ricordato che (a titolo esemplificativo), nella seduta del 21 dicembre 2015, i punti 1, 2 e 3 dell’odg, ovvero gli atti di indirizzo relativi al servizio comunale di refezione scolastica, sono stati posti in votazione – in ben due casi su tre – a fronte di una loro errata attribuzione a proponenti, ovvero a gruppi consiliari, diversi da quelli che ne erano stati gli effettivi sottoscrittori;

• ricordato altresì che (sempre a titolo esemplificativo), nonostante quanto sopra richiamato – e nonostante che le operazioni di voto si siano svolte all’insegna di una totale e quantomai deprecabile confusione, in un contesto assolutamente fuori-controllo – è stata ignorata e respinta ogni richiesta dei consiglieri comunali di reiterare la votazione stessa;

• ricordato anche che, a monte e più in generale, ancor prima dei vizi che hanno inficiato la votazione (suggerendone la reiterazioni quantomeno per ragioni di opportunità politica), si è sviluppata una discussione artatamente incardinata in motivazioni fittizie quali svariate richieste di intervento “sull’ordine dei lavori” pur in assenza dei requisiti prescritti al riguardo da statuto e regolamento;

• ricordato ancora che – a fronte di una inadeguata illustrazione degli emendamenti presentati da più parti ai tre atti di indirizzo, della loro indisponibilità in copia cartacea e della loro omessa menzione nell’ordine del giorno; a fronte altresì delle novità intervenute ad esito dell’interruzione della seduta del consiglio, decisa per dare luogo ad un incontro tra la conferenza dei capigruppo e le rappresentanze dei genitori proprio in riferimento ai suddetti punti; a fronte della richiesta condivisa da più parti di rimettere alla facoltà decisionale del presidente la revoca delle votazioni effettuate nelle condizioni di contesto sopra citate, allo scopo di rimettere gli atti alla commissione competente, onde la stessa potesse pervenire ad una loro più compiuta definizione, anche ad esito del confronto di cui appena detto – da parte del Presidente è stato opposto un comportamento incomprensibilmente ostativo;

• considerato il deprecabile atteggiamento di spregio dei lavori del Consiglio e delle istanze della società civile in quella stessa sede ed occasione manifestate, quale questo atteggiamento si è chiaramente evidenziato nelle conversazioni incorse tra il Presidente e il Sindaco e riportate nelle registrazioni streaming della seduta: conversazioni espressamente riferite alla presenza in aula – commentata con sostanziale fastidio e sufficienza – delle famiglie ternane interessate al servizio di refezione scolastica

• considerato che gli episodi sopra citati si inscrivono in un quadro più generale caratterizzato da comportamenti fortemente e gravemente lesivi delle prerogative del Consiglio Comunale, quale ad esempio la mancata convocazione dell’assemblea per discutere delle tematiche dell’AST così come richiesto da consiglieri comunali di ogni gruppo e schieramento ormai ben dieci mesi fa o, per continuare negli esempi, nella convocazione (nella scorsa primavera) della seduta specificatamente dedicata alle tematiche dell’ambiente, richiesta dalle opposizioni, ben oltre il termine previsto;

• considerato che, nel corso del tempo, episodi quali quelli sopra citati di inadeguata dotazione documentale dei consiglieri (in ordine ai punti in discussione e votazione), si sono ripetuti più e più volte: basti citare il caso delle sedute dedicate al bilancio ed alle sue diverse fasi nel corso dell’esercizio, nel corso delle quali è stata espressamente contestata l’assenza della necessaria documentazione o che sono state addirittura interrotte, anche recentissimamente, proprio perché i consiglieri risultavano ad esempio privi della copia degli emendamenti;

• considerato che – nella sequela di comportamenti ed episodi sin qui richiamati – si ravvisa una gestione dei lavori del Consiglio Comunale più subordinata alle estemporanee necessità politiche della giunta che non ossequiosa delle prerogative dell’assemblea: valga, a questo riguardo, anche la circostanza di ordini del giorno delle sedute predisposti più e più volte senza alcuna condivisione con la Conferenza dei capigruppo;

• considerato infine che – come denunciato a più riprese in sede di suddetta Conferenza dei capigruppo – a tutt’oggi ovvero ad un anno e mezzo dall’insediamento di questo Consiglio, alcuni gruppi consiliari risultano ancora sprovvisti di una propria sede ed a nessuno di essi è stata mai ancora assegnata alcuna dotazione finanziaria, ad evidente discapito del migliore espletamento delle rispettive funzioni istituzionali;

DELIBERA

ai sensi dell’art. 31 dello Statuto comunale, la revoca del Presidente del Consiglio Comunale e di procedere contestualmente a nuova elezione.

Il capo gruppo Fdi AN
Marco Celestino Cecconi

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