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Terni, opposizioni ‘chiedono la testa’ di Mascio | Bocciata mozione

Redazione

Terni, opposizioni ‘chiedono la testa’ di Mascio | Bocciata mozione

Maggioranza fa quadrato intorno al Presidente del Consiglio, l'atto non viene inserito all'ordine del giorno
Lun, 28/12/2015 - 17:29

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Una mozione per chiedere che il consiglio comunale deliberi la revoca del proprio presidente, Giuseppe Mascio, e la conseguente elezione di un nuovo presidente, è stata illustrata oggi pomeriggio da Marco Cecconi (FdI) e sottoscritta dai consiglieri d’opposizione del gruppo consiliare M5S, da Paolo Crescimbeni, Franco Todini ed Enrico Melasecche. Nell’atto si fa riferimento in particolare “alla conduzione della seduta del 21 dicembre scorso, dedicata al servizio comunale di refezione scolastica”, ma anche a quello che viene definito come “un quadro più generale caratterizzato da comportamenti fortemente e gravemente lesivi delle prerogative del consiglio comunale, quale ad esempio la mancata convocazione dell’assemblea per discutere delle tematiche dell’AST così come richiesto da consiglieri comunali di ogni gruppo e schieramento ormai ben dieci mesi fa o nella convocazione (nella scorsa primavera) della seduta specificatamente dedicata alle tematiche dell’ambiente, richiesta dalle opposizioni, ben oltre il termine previsto”. Il consiglio ha poi bocciato a maggioranza la richiesta d’inserimento della mozione all’undicesimo punto dell’ordine del giorno della seduta di oggi.
Tra gli altri atti presentati oggi, due interrogazioni di Sandro Piccinini, la prima sottoscritta anche da Valeria Masiello (Pd) sulla valorizzazione turistica delle aree delle ex circoscrizioni Velino e Valnerina sulla situazione del mercato coperto e la seconda sulla riqualificazione dell’ex mercato coperto, per sapere se esista una trattativa con la Coop Centro Italia che ha rilevato il gruppo Superconti, per il riuso della struttura.
Anche il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha presentato alcuni atti, tra i quali una proposta di delibera per sostituire il comma 12 dell’articolo 2 dello Statuto comunale con l’inserimento di un riferimento alla “salvaguardia delle risorse ambientali, alla tutela della salute pubblica come bene primario della comunità e diritto inalienabile di ogni individuo”.

Ecco la mozione: ”

REVOCA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

ai sensi dell’art. 31 dello Statuto del Comune di Terni

 Il Consiglio Comunale

 a fronte dello svolgimento della seduta del 21. 12. 2015, con particolare riferimento alla trattazione dei punti n. 1, 2 e 3 dell’ordine del giorno, aventi per oggetto il servizio comunale di refezione scolastica;

 considerate le gravi irregolarità procedurali, l’inadeguata gestione organizzativa e politica e, non ultimi, i dubbi profili etici che sono incorsi e si sono manifestati nella conduzione della suddetta seduta e che non hanno consentito le necessarie condizioni di serenità e trasparenza; 

ricordato che (a titolo esemplificativo), nella seduta del 21 dicembre 2015, i punti 1, 2 e 3 dell’odg, ovvero gli atti di indirizzo relativi al servizio comunale di refezione scolastica, sono stati posti in votazione – in ben due casi su tre – a fronte di una loro errata attribuzione a proponenti, ovvero a gruppi consiliari, diversi da quelli che ne erano stati gli effettivi sottoscrittori;

ricordato altresì che (sempre a titolo esemplificativo), nonostante quanto sopra richiamato – e nonostante che le operazioni di voto si siano svolte all’insegna di una totale e quantomai deprecabile confusione, in un contesto assolutamente fuori-controllo – è stata ignorata e respinta ogni richiesta dei consiglieri comunali di reiterare la votazione stessa;

ricordato anche che, a monte e più in generale, ancor prima dei vizi che hanno inficiato la votazione (suggerendone la reiterazioni quantomeno per ragioni di opportunità politica), si è sviluppata una discussione artatamente incardinata in motivazioni fittizie quali svariate richieste di intervento “sull’ordine dei lavori” pur in assenza dei requisiti prescritti al riguardo da statuto e regolamento;

ricordato ancora che – a fronte di una inadeguata illustrazione degli emendamenti presentati da più parti ai tre atti di indirizzo, della loro indisponibilità in copia cartacea e della loro omessa menzione nell’ordine del giorno; a fronte altresì delle novità intervenute ad esito dell’interruzione della seduta del consiglio, decisa per dare luogo ad un incontro tra la conferenza dei capigruppo e le rappresentanze dei genitori proprio in riferimento ai suddetti punti; a fronte della richiesta condivisa da più parti di rimettere alla facoltà decisionale del presidente la revoca delle votazioni effettuate nelle condizioni di contesto sopra citate, allo scopo di rimettere gli atti alla commissione competente, onde la stessa potesse pervenire ad una loro più compiuta definizione, anche ad esito del confronto di cui appena detto – da parte del Presidente è stato opposto un comportamento incomprensibilmente ostativo;

considerato il deprecabile atteggiamento di spregio dei lavori del Consiglio e delle istanze della società civile in quella stessa sede ed occasione manifestate, quale questo atteggiamento si è chiaramente evidenziato nelle conversazioni incorse tra il Presidente e il Sindaco e riportate nelle registrazioni streaming della seduta: conversazioni espressamente riferite alla presenza in aula – commentata con sostanziale fastidio e sufficienza – delle famiglie ternane interessate al servizio di refezione scolastica

considerato che gli episodi sopra citati si inscrivono in un quadro più generale caratterizzato da comportamenti fortemente e gravemente lesivi delle prerogative del Consiglio Comunale, quale ad esempio la mancata convocazione dell’assemblea per discutere delle tematiche dell’AST così come richiesto da consiglieri comunali di ogni gruppo e schieramento ormai ben dieci mesi fa o, per continuare negli esempi, nella convocazione (nella scorsa primavera) della seduta specificatamente dedicata alle tematiche dell’ambiente, richiesta dalle opposizioni, ben oltre il termine previsto;

considerato che, nel corso del tempo, episodi quali quelli sopra citati di inadeguata dotazione documentale dei consiglieri (in ordine ai punti in discussione e votazione), si sono ripetuti più e più volte: basti citare il caso delle sedute dedicate al bilancio ed alle sue diverse fasi nel corso dell’esercizio, nel corso delle quali è stata espressamente contestata l’assenza della necessaria documentazione o che sono state addirittura interrotte, anche recentissimamente, proprio perché i consiglieri risultavano ad esempio privi della copia degli emendamenti;

considerato che – nella sequela di comportamenti ed episodi sin qui richiamati – si ravvisa una gestione dei lavori del Consiglio Comunale più subordinata alle estemporanee necessità politiche della giunta che non ossequiosa delle prerogative dell’assemblea: valga, a questo riguardo, anche la circostanza di ordini del giorno delle sedute predisposti più e più volte senza alcuna condivisione con la Conferenza dei capigruppo;

considerato infine che – come denunciato a più riprese in sede di suddetta Conferenza dei capigruppo – a tutt’oggi ovvero ad un anno e mezzo dall’insediamento di questo Consiglio, alcuni gruppi consiliari risultano ancora sprovvisti di una propria sede ed a nessuno di essi è stata mai ancora assegnata alcuna dotazione finanziaria, ad evidente discapito del migliore espletamento delle rispettive funzioni istituzionali;

DELIBERA

ai sensi dell’art. 31 dello Statuto comunale, la revoca del Presidente del Consiglio Comunale e di procedere contestualmente a nuova elezione”.

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