MARITO E MOGLIE SU CROCIERA GAY (2). A BORDO ANCHE GAY DI SPOLETO, FOLIGNO, PERUGIA E TERNI. AVV. FRANCESCONI “SE NECESSARIO LI CHIAMEREMO A TESTIMONIARE”. GAY.IT ANNUNCIA QUERELE (Video intervista TO®– Foto crociera) - Tuttoggi.info

MARITO E MOGLIE SU CROCIERA GAY (2). A BORDO ANCHE GAY DI SPOLETO, FOLIGNO, PERUGIA E TERNI. AVV. FRANCESCONI “SE NECESSARIO LI CHIAMEREMO A TESTIMONIARE”. GAY.IT ANNUNCIA QUERELE (Video intervista TO®– Foto crociera)

Redazione

MARITO E MOGLIE SU CROCIERA GAY (2). A BORDO ANCHE GAY DI SPOLETO, FOLIGNO, PERUGIA E TERNI. AVV. FRANCESCONI “SE NECESSARIO LI CHIAMEREMO A TESTIMONIARE”. GAY.IT ANNUNCIA QUERELE (Video intervista TO®– Foto crociera)

Gio, 15/10/2009 - 01:00

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Rischia di scatenare più di qualche imbarazzo la notizia dell’avvio di una richiesta risarcitoria da parte dei due coniugi ritrovatisi a loro insaputa una crociera, in quello che era il primo viaggio organizzato per la comunità gay italiana. L’avvocato Antonio Francesconi, infatti, conferma che se la Compagnia di navigazione non risponderà positivamente alla richiesta di ristoro del danno subito dai due trevani (3.000 euro), si vedrà costretto ad avviare una causa civile davanti al Giudice di pace di Spoleto.

Nel corso della quale chiederà che vengano ascoltati alcuni ospiti che si trovavano a bordo della Revolution (come è stata ribattezzata la nave), in particolar modo quelli che risiedono in Umbria e che avevano prenotato il viaggio organizzato da Gay.it e Georgous.

“I miei assistiti hanno una attività molto conosciuta nel comprensorio (forse un distributore di benzina, n.d.r.) e si sono ritrovati così insieme ad alcuni loro clienti di Spoleto, come di Foligno, Terni e Perugia con un evidente, reciproco imbarazzo. Da una parte, i coniugi che non pensavano di trascorrere così la vacanza, dall’altra, quegli ospiti che avrebbero preferito non far conoscere la propria condizione sessuale” dice il legale raggiunto telefonicamente da TO®.

“Tengo ad evidenziare che nell’azione promossa dai due coniugi non c’è alcun pregiudizio di natura discriminatoria, anzi la comunità gay presente a bordo si è dimostrata molto sensibile e comprensiva. Se la coppia trevana entrava in un salone dove era in corso uno spettacolo hard, questo veniva sospeso. Si è verificata una situazione – continua Francesconi – che ha creato molti problemi sia alla comunità gay, che si è vista limitata nella manifestazione del proprio pensiero e delle proprie abitudini, sia ai miei clienti che hanno visto compromesse le aspettative di una vacanza oggettivamente diversa da quella che pensavano di trascorrere”.

“Se la Compagnia di navigazione non risarcirà il danno ci vedremo costretti all’azione dinnazi al giudice al quale chiederemo di ammettere alcuni testi che potranno ulteriormente comprovare la situazione che è stata vissuta durante la mini crociera”.

Ricostruite anche le fasi della vincita del premio. “Una volta accumulati i punti del concorso (indetto dalla Shell, n.d.r.) e pagato il contributo di 130 euro a testa – dice il difensore – i coniugi hanno opzionato la crociera. Di lì a poco è arrivato un voucher della Compagnia petrolifera grazie al quale hanno contattato il call center della Compagnia di navigazione per prenotare il posto. Il resto lo sapete già”.

In serata è arrivata la presa di posizione di Alessio De Giorgi, presidente del portale Gay.it (clicca qui) che ha annunciato una azione legale nei confronti dell’avvocato del foro di Spoleto: “la posizione del legale – si legge nel sito – è assolutamente bizzarra perchè l’evento non era offensivo per nessuno e mai nulla di scandaloso è avvenuto a bordo. Se i due coniugi sono rimasti chiusi in cabina per non assistere a baci scambiati tra due ragazzi o due ragazze, è un problema che ha un nome preciso, omofobia”. Poi De Giorgi richiama alla memoria un’altra vicenda che ha visto protagonista l’avvocato di Campello, quello della compravendita di una abitazione a Spoleto che, stando all’acquirente che chiedeva la restituzione della somma pagata, era infestata dai fantasmi (qui e qui). Una notizia che fu ripresa anche all’estero, specie dai tabloid inglesi, da sempre appassionati alle storie e alle leggende sui fantasmi e sulle streghe. “Vorrei dire all’avvocato Francesconi – scrive De Giorgi – che l’unico vero fantasma che a noi fa paura è l’omofobia”.

Ca.Cer. e sa.Cip

(foto dal sito Gay.it)

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