di Enrico Mariani (*)
Nei prossimi giorni è prevista una ulteriore manovra del Governo, che pare ridurrà ulteriormente i fondi per il Welfare, eliminando anche il fondo per la non autosufficienza.
Per far ciò chi di dovere ha pensato bene di puntare dritto sulla delega assistenza – fisco che dovrà fruttare ben 20 miliardi di Euro come detto entro il 2013.
Esaminando la situazione si manifesta tutto il nostro stupore e sconforto quando ci accorgiamo che al centro di tutto questo ci sono, per l’ennesima volta, interventi sulle pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento. Ci viene da pensare che la categoria degli invalidi sia la categoria più disonesta e corrotta dell’intera nazione. Noi, comunque non siamo preoccupati di questo, anche perché viceversa sappiamo benissimo che questa categoria è composta da gente sofferente, disagiata, e disperata, e quindi ben vengano i controlli per la tutela dei veri invalidi. Quello che contestiamo da sempre, ed ora ancor di più, è la metodologia. Questo sistema fatto di continue insinuazioni, di dati forniti ad arte, non solo stanno offendendo la categoria, ma la stanno distruggendo dal punto di vista della dignità umana, quasi come si volesse farla sparire questa ed additarla come unico male dell’economia italiana.
Quando si parla che 10 anni fa le pensioni di invalidità civile costavano allo Stato 6 miliardi di Euro ed ora si è sfondato il muro dei 16 che cosa si vuol dire o far intendere alla pubblica opinione? Occorre invece capire che da 10 anni in qua la popolazione si è invecchiata grazie al miglioramento dei trattamenti diagnostico-terapeutici, e che c’è stata un’esplosione di patologie cronico-degenerative. Quando si parla che il nostro paese a livello europeo è il paese più generoso in fatto di concessione di pensioni di invalidità civile che cosa si vuol far intendere? Se ci vogliamo paragonare ai paesi europei dobbiamo farlo in tutto e quindi anche confrontando i costi della politica, la qualità della vita, la qualità e i metodi di istruzione, l’enorme offerta di servizi gratuiti ed efficienti che si offrono alle famiglie che hanno un disabile in casa, fino alle stesse cifre delle pensioni di invalidità civile e di accompagnamento. Quando si parla che l’Inps incomincerà a colpire duro e che nei prossimi due anni ci saranno 500 mila verifiche che cosa si vuol far intendere? Paradossalmente noi dell’Anmic di verifiche ne accetteremo anche il doppio, basta che siano fatte con criterio, con coscienza e senso di responsabilità e non invece fare 500 mila verifiche perché già si sa quante occorre tagliarne. In Umbria ci siamo trovati di fronte a casi di invalidi Down, con SLA conclamata, cerebrolesi, paraplegici, spastici, ed in genere con gravissimi handicap, che non solo non sarebbero dovuti essere richiamati secondo il D.M. 02/08/2007, ma nella maggior parte dei casi sono ritornati a casa senza beneficio economico lasciando nella disperazione più assoluta i loro famigliari. Tanto per la cronaca, tutti i casi sopraesposti a seguito di azione giudiziaria hanno ripreso il beneficio economico, e lo hanno ripreso anche il 90% che ha proposto causa contro le commissioni Inps attraverso i nostri uffici Anmic della Provincia di Perugia. Per far capire la situazione basti pensare che l’ANMIC in sede nazionale ha in corso tuttora 400 mila cause contro l’Inps. Alla fine, continuando con questo criterio di controlli, lo Stato ci guadagna o ci perde, considerando anche le spese legali e gli interessi? Da fonti autorevoli dell’Istituto di Previdenza, si sente dire insistentemente, che questo tipo di comportamento delle Commissioni agirebbe psicologicamente anche su chi sta proponendo domanda di invalidità/accompagnamento ovviamente scoraggiandolo a farla. Questo è un altro atto gravissimo perché si ricorda a tutti che chiunque ha una certa patologia ha il diritto di fare domanda e nessuno può impedirlo ne materialmente ne psicologicamente.
Si ricominciano a sentire proposte di legare l’indennità di accompagnamento a qualsiasi limite di reddito, o di aumenti di percentuali per ottenere la prestazione economica. E’ un vero e proprio accerchiamento e accanimento verso la disabilità che l’Anmic sicuramente ostacolerà con tutte le proprie forze.
Comunque l’Anmic in Umbria, nonostante questo continuo stillicidio contro la categoria, è e rimarrà sempre allertata, cercando di difendere e tutelare come da proprio statuto, gli invalidi civili. A tal proposito, si ricorda che anche in virtù del messaggio Inps 15812 del 03/08/2011 avente per oggetto …..verifiche straordinarie e provvedimenti di sospensione per assenza a visita……. si invitano gli interessati, anche per questa problematica, a contattare le nostre sedi di Perugia, Spoleto, Foligno, Norcia e Terni per improntare idonea documentazione sanitaria per evitare la sospensione dei benefici e per qualsiasi chiarimento o qualsiasi azione di tutela.
(*) PRESIDENTE REGIONALE ANMIC UMBRIA