L'Umbria presenta i suoi Festival a Roma, l'Ara Pacis a far da cornice - Tuttoggi.info

L'Umbria presenta i suoi Festival a Roma, l'Ara Pacis a far da cornice

Redazione

L'Umbria presenta i suoi Festival a Roma, l'Ara Pacis a far da cornice

Ven, 14/06/2013 - 11:24

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Sara Cipriani

C’erano tutti, o quasi, i grandi eventi dell’Umbria, mercoledì pomeriggio a Rom per una presentazione che sta diventando un appuntamento annuale di tarda primavera. E così, da ormai tre anni, dopo il Maxxi e la Terrazza Caffarelli, la piccola, preziosa regione verde ha svelato, la stagione delle proprie eccellenze culturali nella meravigliosa cornice dell’Ara Pacis Augustae.
A far da “cicerone”, in un ideale viaggio di avanscoperta, la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini. “Dentro questi grandi 5 festival c’è l’Umbria, anche di tante città più piccole, di borghi che sono animati da un ricco cartellone di eventi culturali. Ed è un modo per dire che la cultura è vitalità, è anche economia, è anche sviluppo, è anche possibilità di turismo. Quindi ci aspettiamo una risposta anche nel pubblico”.
Cinque, dunque, i festival selezionati per la presentazione nella capitale, anche se a dire il vero, molti altri avrebbero meritato di essere presenti. Un cartellone davvero pieno e di alto profilo, quello della piccola Umbria che grazie alla continuità e all’impegno di associazioni ed enti rende alla regione “una sensibilità, un’attenzione e una cultura diffusa che le donano ricchezza, vivacità e capacità di attrazione notevoli”. Così l'assessore alla cultura della Regione Fabrizio Bracco,
Festival dei Due Mondi – Ad aprire le danze è Giorgio Ferrara, d.a. della kermesse spoletina, giunta quest’anno alla sua 56 edizione. Il direttore ha passato in rassegna il programma, citando i grandi nomi che lo renderanno davvero unico – Robert Wilson Mikhail Baryshnikov Willem Dafoe, Alessandra Ferri, Benjamin Millepied, Luca Ronconi solo per citarne alcuni – e anticipando alcuni cambiamenti come il “trasloco” dell’opera di apertura del Festival – Il Matrimonio Segreto di Cimarosa – nell’antico Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi (l’associazione Fendi è tra i maggiori sostenitori dell’evento, insieme alla Fondazione Ca.Ri.Spo).

Umbria Jazz – A seguire, ma solo in ordine cronologico, un entusiasta Renzo Arbore. Il jazz in Umbria compie con questa edizione i suoi primi 40 anni. Già iniziati i festeggiamenti con un viaggio/concerto a New York. Nella Grande Mela UJ ha portato non solo le sue note, ma il testimone degli eventi tutti della regione. “Quest’anno sarà un’edizione deluxe – anticipa Arbore – Tutti i più grandi artisti di jazz saranno quest’anno a Perugia”.
Todi Festival E’ Silvano Spada, direttore artistico, a presentare il cartellone della kermesse tuderte. Dichiarandosi orgoglioso di essere stato chiamato a rappresentare l’Umbria con il suo evento, Spada ha anticipato il grande impegno anche sociale di cui il festival si farà portavoce: Violenza sulle donne – Razzismo – Identità sessuali- Immigrazione – Crisi di coppia. Ad aprire la rassegna uno spettacolo dedicato al conflitto israelo-palestinese.

Festival delle Nazioni – Da sempre presente nella rosa dei più significativi festival dell’Umbria, quello delle Nazioni che si svolge a Città di Castello da ormai 46 anni, si è presentato con la voce del suo presidente, Giuliano Giubilei. Di altissimo livello i nomi in cartellone scelti dal d.a. Aldo Sisillo: uno su tutti Mychael Nyman che presenterà nella città tifernate, per la prima volta in Italia, la sua ultima fatica “Battleship Potemkin”. Il gemellagio di quest’anno non sarà una nazione, ma tutta l’Europa.
Sagra Musicale Umbra – A chiudere la “sfilata”, la più anziana tra tutte le manifestazioni, non solo umbre ma forse italiane, la Sagra per eccellenza, quella della musica classica. Ed è la presidente Anna Calabro a fare gli inviti per la propria rassegna di musica sacra e per una tour spirituale che toccherà i più suggestivi luoghi dell’anima, in Umbria: Perugia, Assisi, Montefalco, Castel Rigone, Sangemini, Solomeo e Torgiano.
Possiamo dire, in chiusura, che mercoledì è andata in scena la tradizione culturale umbra, ormai radicata nel patrimonio identitario della regione, dove Umbria non è solo buon mangiare e buon vivere. Un carattere che parla di sapere e di patrimonio e che affonda bene le proprie radici anche nel futuro – qui le app dei festival – per un primo virtuale abbraccio di benvenuto.

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