L’Umbria piange la scomparsa del Tenente Generale Giuseppe Fabbrocino, già Direttore e Comandante dello Stabilimento Militare del Munizionamento Terrestre di Baiano di Spoleto (oggi sotto l’Agenzia Industrie Difesa) e del Polo Mantenimento Armi Leggere di Terni (Stato Maggiore Esercito). Aveva 78 anni.
Nell’ambito dell’ex Corpo Tecnico prima, divenuto poi Corpo Ingegneri dell’Esercito, aveva conseguito una brillate carriera fino a raggiungere il vertice di TeleDife (la Direzione generale interforze che si occupa di informatica, telematica e tecnologie avanzate) tra le Direzioni più delicate e prestigiose del Ministero della Difesa.
Prima dello Stabilimento di Baiano di Spoleto aveva guidato quello Nbc di Civitavecchia.
Dopo aver frequentato la Scuola di Guerra era stato promosso al grado di colonnello, poi la nomina a Brigadiere Generale per il comando della Fabbrica d’Armi di Terni fino a raggiungere il grado di Tenente Generale (equivalente del Generale di Corpo d’Armata).
Ad un elevato senso dell’etica militare, basata su valori come onore, disciplina, lealtà e integrità, era animato da profonda umanità sapendo sempre riconoscere i meriti conseguiti dal proprio personale militare e civile.
A lui sono legati anche importanti brevetti fatti propri dall’Amministrazione militare e progetti industriali che ancora oggi, a distanza di oltre venti anni, portano benefici alle attività espletate negli Stabilimenti industriali della Forza Armata. Come nel caso del Pmal, ancora caro ai ternani con il nome di Fabbrica d’Armi.
Negli anni in cui guidò l’ente ternano – erano gli anni della privatizzazione ad ogni costo – con ostinata caparbietà e capacità diplomatica, convinse lo Stato Maggiore a mantenere molte attività in capo ai propri dipendenti scongiurando così una inevitabile contrazione del personale, specie civile.
A lui si deve anche il libro “Il Corpo degli Ingegneri dell’Esercito” (2012, Ed. Ministero della Difesa), un importante quanto unico excursus storico dal glorioso Servizio Tecnico di Artiglieria all’odierno Corpo degli Ingegneri. Dopo la meritata pensione si era ritirato a Civitavecchia insieme alla amata moglie.
Nel 2007, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri era stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La notizia della scomparsa del Generale Fabbrocino è rimbalzata solo nelle ultime ore anche in Umbria destando profondo cordoglio tra quanti lo avevano conosciuto e apprezzato. Le esequie si sono tenute stamani nella chiesa di Santa Maria dove un picchetto militare ha reso gli onori al Generale Fabbrocino.
Alla Signora Maria Rosaria Di Lauro, con cui aveva appena festeggiato i 53 anni di matrimonio, ai figli Giacomo, Iolanda e Paolo e ai parenti tutti giunga il più profondo e commosso abbraccio della nostra redazione.
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