Il gusto, intenso e caratteristico. L’aroma inconfondibile. Aspetto : lunghi filamenti rosso porpora. Per i più è un’apprezzata spezia da abbinare al riso, per gli esperti è una spezia da proporre in una molteplicità di pietanze. E’ lo Zafferano. Una produzione storica, oggi un presidio ricco di tradizioni da tutelare e valorizzare: diffusa già nel 1400 quando in uno Statuto della Lega si “comminavano delle pene per chi danneggiasse con il bestiame vigna…gruogo (croco) dall’inizio di Aprile a fine Ottobre”.
In questo ultimo ventennio gli stessi censimenti dell’agricoltura hanno evidenziato un forte decremento della superficie agricola e delle imprese agricole. Una produzione, quella dello zafferano, che vede la donna protagonista nelle diverse fasi produttive quali la raccolta e l’essiccazione e solo di recente un grande interesse di giovani imprenditrici interessate a coltivare questa produzione di pregio.
Tra le produzioni in cui gli scompensi commerciali sono stati forti, si annovera anche tale produzioni di nicchia che, in questi anni, faticosamente ha trovato in alcune limitate realtà territoriali una sua identità commerciale per il tramite di un riconoscimento comunitario o per una politica di marca o per una accorta politica di promozione del territorio svolta dalle amministrazioni comunali . Lo zafferano si pone nella ineludibile necessità di prevedere una rilevante forza lavoro, seppur favorito dalla conduzione familiare e la concentrazione in alcuni periodi dell’anno. La modesta tecnologia ancora impiegata nella coltivazione ma ancor piu’ una concorrenza sleale da prodotti stranieri trasformati e commercializzati in Italia rende il quadro ancora incerto . In pratica si stima che il 70 e l’80 % dello zafferano consumato in Italia è importato e in taluni casi operano delle ditte di import export promuovendolo come prodotto nazionale. Lo “zafferano italiano” si distingue da tutti gli altri zafferani d’importazione oltre che per l’origine certa tracciabile e per il suo rigoroso disciplinare di produzione.
Lo zafferano in Italia si estende per circa 50/55 ettari per una produzione intorno ai 500/600 kg. Zafferano Italiano rappresenta 200 aziende agricole sulle 320 che in Italia si dedicano abitualmente a tale coltivazione.
Per affrontare tutti questi temi Zafferano Italiano ha organizzato un Seminario Internazionale che sviluppi il tema della tutela del prodotto e della sua qualificazione. Tra i primi saluti introduttivi citiamo l’Assessore Marco Capaccioli del Comune di Lastra a Signa in rappresentanza del Comune in cui insiste la sede legale e operativa di Zafferano Italiano. Appena dopo , seguirà l’intervento Introduttivo del “padrone di casa” ,ovvero del Dr. Giorgio Mencaroni Presidente della Camera di Commercio di Perugia che illustra le azioni dell’Ente Camerale in favore dello Zafferano, considerando che in provincia insistono realtà produttive importanti come quelle di Città della Pieve, di Cascia e del Ducato. L’apertura dei lavori verrà svolta dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini che porrà all’ordine del giorno il tema della difesa delle produzioni di nicchia in un mercato sempre piu’ globale. Seguirà una comunicazioni non formale da parte del Dr. Luigi Tozzi Responsabile qualità e Sicurezza di Confagricoltura Nazionale che porrà la questione della tutela dello Zafferano da frodi e sofisticazione e l’azione delle organizzazioni agricole a sostegno della posizione di Zafferano Italiano. Il Prof. Marchini dell’Università di Perugia svolgerà un intervento in cui si evidenzieranno i flussi di mercato dello zafferano e in particolare la forte importazione del prodotto dall’estero che limita la crescita della produzione nazionale. Il Dr. De Amicis della Coldiretti nazionale svilupperà le opportunità per promuovere al meglio lo zafferano sulla “piazza” nazionale. La Prof. Romani dell’Università di Firenze ha studiato e studia la comparazione sul piano chimico e organolettico tra lo zafferano di origine italiano e quelli esteri evidenziandone le forti discrepanze qualitative e le adulterazioni in corso a danno degli imprenditori agricoli . Gli esperti internazionali presenti sono rappresentati dall’Ing. Luciana Poggi dell’INTA Istituto di Ricerche di Mendoza (Argentina) la massima esperta di Zafferano in quel paese e offrirà uno spaccato di come si stanno ampliando le produzioni in quei paesi e le nuove azioni di ricerca in corso. Concluderanno il Seminario i Prof. Alonso e Carmona massimi esperti di Zafferano in Spagna dell’Università di Castilla – La Mancha, che hanno elaborato il libro bianco dello Zafferano all’interno dell’Unione Europea e svilupperanno il tema della sua qualificazione per il tramite della selezione organolettica. Una esperienza che vedrà l’Italia produttiva dello zafferano impegnata nei prossimi mesi.
Introdurrà i lavori e presiede il Dr. Giovanni Piscolla Presidente di Zafferano Italiano. Il Seminario ha il contributo della Camera di Commercio di Perugia, di Firenze e con il patrocinio della Camera di Commercio Italiana di Mendoza (Argentina).