L’ira di Rossi “Pd è stato un disastro; ora ho carta bianca. Sconfitta annunciata anche a Perugia e Gubbio” - Tuttoggi.info

L’ira di Rossi “Pd è stato un disastro; ora ho carta bianca. Sconfitta annunciata anche a Perugia e Gubbio”

Carlo Ceraso

L’ira di Rossi “Pd è stato un disastro; ora ho carta bianca. Sconfitta annunciata anche a Perugia e Gubbio”

Intervista con il segretario provinciale sconfitto alle urne. “Non ero matto, i dati dei sondaggi parlavano chiaro. Ecco di chi la colpa”
Mer, 11/06/2014 - 20:30

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Se il claim che ha contraddistinto la sua campagna elettorale – “Ora si cambia” – non è riuscito a sfondare nell’elettorato, non vuol dire che non funzionerà con l’opera di ripulisti che si accinge a fare all’interno del piddì di Spoleto. Almeno così è convinto Dante Andrea Rossi, il segretario provinciale uscito sconfitto dalle urne di domenica scorsa, che adesso è intenzionato ad andare fino in fondo. Una volte per tutte. La ferita brucia: aver perso Perugia e Spoleto, 2 delle roccaforti umbre del partito di Renzi, non è certo di quelle cose da mettere sul proprio curricula. Per domani, alle 15, ha convocato un conferenza stampa nelle sede della città del festival. E lì vuoterà il sacco, e la rabbia, su quella che oggi definisce una “sconfitta annunciata”. Un anticipo lo ha concesso a Tuttoggi in una lunga intervista telefonica, in quella che è la sua versione di come sono andati i fatti e di chi sono state le colpe che hanno portato il centrosinistra a perdere l’amministrazione cittadina dopo 70 anni.

Segretario Rossi, riepilogando: a Perugia Boccali si è addossato ogni colpa mentre il segretario Giacopetti ha parlato di responsabilità condivise; a Spoleto il segretario Bartocci si è già dimesso. Non pensa di avere qualche responsabilità per la debacle spoletina? “No, di nessun genere” risponde con voce serena quanto distaccata “sapevo bene a cosa andavo incontro e se mi sono candidato è stato solo perché così mi avevano chiesto il nazionale Bonaccini e il regionale Leonelli. Il risultato finale, al 90% era già scritto da mesi, dovevamo cercare di parare i colpi e stravolgere la situazione. Ci siamo riusciti, mancando di poco la vittoria. Alla fine a noi sono mancati poco più di 300 voti; a Perugia ne sono mancati 13mila”

Una candidatura di servizio? “Esattamente, i dati erano disastrosi come ben sanno i pochi con cui sono stati condivisi. A Perugia andava leggermente meglio con la coalizione al 46% e il sindaco uscente 10 punti sotto, a Spoleto eravamo a livelli imbarazzanti. Sapevamo che Gubbio sarebbe stata persa e avevamo forti dubbi anche per Foligno”.

Ci dice le percentuali di Spoleto, dove si è candidato? “Coalizione del centrosinistra al 26% e sindaco al 16%”

Rappresentano una novità rispetto a quanto si sapeva “Non potevamo mica mettere i manifesti” replica Rossi “ma chi doveva sapere, segreteria inclusa, sapeva. E non ero matto quando sono andato a parlare con Stelvio Gauzzi o con Gianni Conti per offrire loro la candidatura; c’era un secondo sondaggio secondo il quale il 70% dell’elettorato ci chiedeva un personaggio esterno al partito, di area per così dire”.

Perché l’operazione si è fermata? “Perché sono cominciati i distinguo all’interno del partito, lo stesso segretario Bartocci era contrario a candidature esterne”.

Se non sbaglio lo ha chiesto anche a Fabrizio Cardarelli che poi ha vinto il ballottaggio. “Sì, confermo. In quel caso, ad esempio, Andrea (Bartocci, n.d.r.) era d’accordo ma poi è cominciato il fuoco incrociato degli altri”

Faccia i nomi “No, no, non è il caso”

Glieli faccio io; per caso Capitani, Cintioli, Zampa? “Nel senso che hanno avuto la propria visione ma alla fine, devo riconoscerlo,  hanno dato dimostrazione di impegno nelle scelte condivise dal Pd. Persone come Cintioli si sono profuse nel lavoro che gli era stato assegnato. Il problema vero è che sono venuti fuori personalismi che hanno lacerato il clima. Mi riferisco a quelle anime dell’Organizzazione del Partito e dei Circoli che si sono distinte per aver alimentato veleni e scarso attaccamento alla nostra missione”.

Senta, glielo chiedo diretto, si dimetterà dal provinciale? “Non ci penso nemmeno, c’è un accordo con Bonaccini e Leonelli che mi hanno già assicurato di voler rispettare. Il segretario regionale ancora ieri in segreteria regionale ha avuto parole di elogio per quello che ho dato al Partito. Ora ho carta bianca, si comincia da capo ma cambieranno tante cose”

Cosa è mancato durante la sua campagna elettorale? “Nel partito democratico” risponde secco “di cinque Circoli sì e no che ne ha funzionato uno, quello del centro storico. Il segretario dell’Alta Marroggia non si è mai visto, non ha funzionato nulla. Pensi che i manifesti per il ballottaggio ci sono stati consegnati mercoledì sera scorso…e c’era da attaccarli. Due giorni prima, lunedì, finito il confronto organizzato da Tuttoggi sono dovuto andare io in tipografia a ricontrollarli. Non si è trovato il tempo neanche per realizzare un manifesto con cui ringraziare l’elettorato che ci aveva rinnovato la fiducia, ecco, questo è il Pd che ho trovato”

Perdoni, ma da segretario provinciale non si era accorto di nulla? Lei peraltro ha guidato il comunale fino al 2011. “Io ho lasciato la segreteria in ben altre condizioni” risponde Rossi “certo potevamo contare sull’indimenticato Giampiero Proietti che da solo faceva la differenza, ma ritrovare questa situazione non l’avrei mai creduto”

Possibile che non aveva avuto nessuna avvisaglia? “Certo che le avevo ma i livelli locali sono autonomi, non potevo intervenire e commissariare l’ufficio, specie negli ultimi mesi”

Ed ora invece? “Ho carta bianca, lavoreremo in sintonia con Leonelli e Bonaccini e faremo quello che c’è da fare”

Per lunedì prossimo è stata convocata l’assemblea comunale alla presenza di Leonelli, c’è aria di commissariamento “Guardi è prematuro parlarne, di certo se non si troverà una linea condivisa da tutti sarà inevitabile mettere in sicurezza il partito”.

© Riproduzione riservata

(Modificato da Redazione on line alle 12.16 del 12 giugno 2014 a seguito di precisazione richiesta dal Segretario Dante Andrea Rossi)

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