Riceviamo dal Circolo di Legambiente di Terni.
” Il Circolo Legambiente di Terni è diventato un vero e proprio “parafulmini” delle preoccupazioni e della rabbia di tanti cittadini di Terni e di Orvieto allarmati dalle notizie che si rincorrono sui giornali e su tutti i media locali a proposito della delibera regionale che, di fatto rende possibile lo smaltimento, nell'inceneritore di Terni e nella discarica di Orvieto, di rifiuti speciali provenienti da fuori regione, permettendo così di incenerire e accumulare rifiuti in quantità mai raggiunte prima e *poco importa* se quelle quantità erano già previste nell'attuale piano regionale dei rifiuti.”La decisione sarà sicuramente leggittima e condizionata da una regolamentazione europea – dichiara Andrea Liberati, Presidente del circolo di Legambiente di Terni – ma la sua applicazione, qui ed ora, è quanto mai *inopportuna* e genera tra i cittadini un allarme che rischia di degenerare ancora una volta, in qualcosa di gravemente impolitico, in opinioni e giudizi fondati su rabbia e indignazione ” .”Occorre un dibattito ed un confronto aperto a tutti i cittadini su come si intende, d'ora in avanti, gestire i rifiuti nella nostra città, nella nostra provincia e nella nostra regione – continua Andrea Liberati – perché da questo dipenderà buona parte della qualità della nostra vita e di quella nostri figli. I cittadini, le associazioni, i comitati hanno il diritto di essere informati, ascoltati, e anche chiamati a concorrere alle decisioni su temi che riguardano tutti e ciascuno perché da questo dipende anche buona parte della qualità della nostra vita sociale, della nostra vita democratica.Per tornare ad un confronto ragionevole bisogna però *”congelare”l'attuazione della delibera*, rassicurare i cittadini e solo dopo si potrà cominciare a discutere. Ed è proprio per questo che Legambiente aderisce alla *raccolta di firme* promossa dalle forze politiche ed associazioni di cui, in questa occasione, *condividiamo le ragioni* *senza abdicare alla nostra autonomia* che ci rende più liberi e credibili ma anche più aperti verso la società e le sue diverse espressioni.Le giustificazioni di tutti quei soggetti favorevoli alla delibera che paventano aumenti delle tariffe o blandiscono con la diminuzione delle stesse se messi nella condizione di bruciare e smaltire più rifiuti, *sono controproducenti e irritanti* e non tengono conto della maturità dei cittadini che in cambio di una gestione dei rifiuti rispettosa della loro salute e di quella dell'ambiente sarebbero sicuramente disponibili anche ad un piccolo sacrificio economico.Tra le tante parole di questi giorni convulsi vogliamo però cogliere e sottolineare quelle che ci sembrano delle *importanti aperture*che vanno nella direzione da sempre indicata da Legambiente di una gestionedei rifiuti basata sulla loro *riduzione*, *riutilizzo*, *riciclaggio* e * recupero* rendendo sempre più *marginali* inceritori e discariche. Come la dichiarazione dell'Assessore Bottini riportata sul Corriere dell'Umbria del 9 ottobre che sottolineava come “il problema dello smaltimento (inceneritori e discariche) può essere affrontato* dopo *quello della raccolta differenziata e del riciclaggio e che se si raggiungessero percentuali di raccolta differenziata vicine al 70% un nuovo inceneritore in provincia di Perugia (il circolo Legambiente di Terni pur non accettando l'idea che quello di Maratta diventi il polo unico di incenerimento della regione non per questo vuole che si costruiscano altri inceneritori se non necessari) forse sarebbe *inutile* » ?Qual'è, Ingegner Porrazzini *l'alternativa ecologica* all'attualeimpianto di incenerimento di Terni più volte accennato, ma solo di sfuggita, sulla stampa? Perché non ce lo spiega nel dettaglio? Invece di rimpiangere CIP 6 e certificati verdi incassati solo in base ad una legge dello Stato “truffaldina” contro cui Legambiente si è sempre battuta, perché non concentrarsi subito sulla realizzazione di questi impianti alternativi, ecologici ed innovativi *mettendo fine all'agonia produttiva del vecchio inceneritore*?Non pensate che parlare di questo, con i cittadini, anche in una fase interlocutoria, restituirebbe ai cittadini stessi quella fiducia nelle istituzioni e nella *buona politica* di cui questo paese ha urgente bisogno?