Lavoro, lectio del Consiglio: anche perdere (e far perdere) tempo è un mestiere - Tuttoggi.info

Lavoro, lectio del Consiglio: anche perdere (e far perdere) tempo è un mestiere

Carlo Ceraso

Lavoro, lectio del Consiglio: anche perdere (e far perdere) tempo è un mestiere

Dom, 26/05/2024 - 00:32

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Anche perdere (e far perdere) tempo può essere un lavoro, un mestiere, come sanno certi politici poco attenti, o forse troppo, a menar il can per l’aia quando norme, regolamenti e un cicino di buon gusto imporrebbe si astenessero da azioni che hanno pure il loro costo sul contribuente.

Non solo per i gettoni di presenza ma per tutte quelle spese connesse ad una assemblea che fanno lievitare la spesa di svariati euro.

L’ultima perla arriva dal Consiglio comunale di Spoleto, convocato giovedì scorso per trattare due delicati argomenti come la (devastante e decennale) crisi del lavoro in città e l’approvazione della pratica di un nuovo supermercato (quando c’è chi, almeno in campagna elettorale, urla “abbasso la cementificazione”) in via Marconi.

Nonostante la diffida dell’opposizione al presidente del Consiglio Marco Trippetti a non dar seguito alla mozione firmata da 17 consiglieri che, folgorati sulla via di Damasco (o sul tratto Sant’Egidio – Alessio, va a capire), avevano l’impellente necessità di parlare della crisi del lavoro.

Anche queste colonne avevano segnalato l’inutilità della discussione di una mozione sul tema della occupazione in assenza delle parti sociali e produttive, per di più a due settimane dal voto per le europee e amministrative che vedono alle urne più di un comune limitrofo.

Per la cronaca, e a chi non difetta la memoria, è dal 22 luglio 2022 (duemilaventidue) che i sindacati avevano chiesto a comune e consiglio di istituire un Osservatorio permanente sul lavoro. Invano.

Così Cgil, Cisl e Uil, alla notizia della convocazione del parlamento cittadino, hanno spedito una missiva al primo cittadino chiedendo di essere coinvolti in tempi e modi adeguati.

Lettera al quale Andrea Sisti, ahilui sempre più distolto dal ruolo di amministratore per quello di mediatore a causa delle continue lotte intestine e dei personalismi di aspiranti candidati “a qualcosa” di meglio remunerato e dei loro fedeli seguaci, ha prontamente risposto condividendo la lamentela sindacale e assicurando il proprio impegno ad affrontare l’antica problematica senza lasciar fuori nessun attore.

Quello che è andato poi in scena, in diretta streaming (peggio ciò che le telecamere non hanno inquadrato), è stato un teatrino poco edificante, più simile all’asilo mariuccia.

Con la maggioranza che ha mostrato fin troppo chiaramente di essere ormai fuori controllo, spaccata su tutto e, questa è la novità, non più disponibile a tenere sotto la cenere i propri carboni ardenti.

Assessori che neanche si salutano più, incuranti di farsi sgambetti anche a microfoni accesi, gruppi di maggioranza divisi e pronti a “infilare” questo o quella rappresentante di Giunta. C’è anche chi, in vista del voto, si fa notare a San Giacomo con tecnici comunali e consiglieri di opposizione per i problemi della frazione (delega che Sisti ha invece assegnato ad Alleori).

La città resta quindi ingessata alle beghe di quei pochi che indubbiamente tengono sotto scacco l’amministrazione. Da arrivare persino quasi a comprendere (mai giustificare) il sindaco quando perde le staffe.

Ma veniamo alla giornata, meglio al pomeriggio dei lavori che si sono aperti con un minuto di silenzio in onore dei Caduti nella strage di Capaci (Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicilio e Antonio Montinaro).

Le scuse del Sindaco

L’ultima assemblea si era chiusa malamente con Sisti che, in fase di approvazione del bilancio, se l’era presa con la minoranza da suscitare aspre reazioni e la minaccia di non partecipare più ai lavori in assenza di scuse. Il Sindaco ha dimostrato di sapere ammettere l’errore e, rivolgendosi all’aula ha invitato i colleghi consiglieri ad accettare le scuse: “Ho usato un linguaggio sgrammaticato” ha detto il n 1 di palazzo comunale “può capitare quando si affronta un tema delicato come il bilancio, sono andato fuori dalle righe e chiedo scusa a tutti”. Scuse accettate con invito a che il fatto non si ripeta; la consigliera Dottarelli precisa che quelle ingiurie erano “grammaticalmente corrette, politicamente e giuridicamente inaccettabili. Accetto comunque le sue scuse e la ringrazio perché questa sua ammissione consente all’aula di ritrovare un qualche clima di serenità”. Le ultime parole famose.

Mozione lavoro, gli aspiranti Cassese e Sandulli

Nella Conferenza capigruppo di lunedì 13 maggio, l’opposizione aveva manifestato le proprie perplessità sulla eventuale convocazione di una assemblea chiamata a dibattere di lavoro e della pratica per il futuro supermercato Conad. Chiamato il Segretario Generale del Comune, Mario Ruggeri, questi aveva chiarito che in presenza della richiesta di 17 consiglieri (che perverrà solo successivamente, n.d.r.) il consiglio si sarebbe potuto tenere nel rispetto della norma sulla par condicio, ovvero mantenendo una comunicazione impersonale senza fare propaganda, promozione, dichiarazioni autocelebrative o denigratorie verso le controparti.

Parole al vento, perché i capigruppo Federico Cesaretti, Enzo Alleori, Francesca Maso, Samuele Bonanni e Paolo Piccioni hanno preferito andare per la loro strada, raccogliere le firme e “costringere” il Presidente Trippetti alla convocazione (che per legge deve avvenire entro 20 giorni dal deposito della mozione). Perché fare un consiglio “monco”, senza parti sociali? O forse si voleva colpire qualcuno della stessa maggioranza su un tema così scottante su cui l’amministrazione ha fin qui a dir poco sonnecchiato? Misteri della fede politica spoletina.

In Aula però comincia una fitta serie di procedurali con Cintioli (in disaccordo con il collega Piccioni) che chiede all’aula come si possa “dibattere in modo impersonale su un tema tanto delicato come il lavoro”, Grifoni che “chiede il rinvio della pratica alla prima data utile”. Il Segretario Ruggeri sarà costretto per ben 3 volte a spiegare la pur semplice norma e ad avvisare l’aula che la trasgressione della norma comporta la segnalazione al Prefetto.

Ad insistere ci prova “Aldo Mazzini” Bonanni (con buona pace degli eredi del compianto Sandulli) ricordando come il 22 settembre 2022 il Consiglio era stato riunito, in piena campagna elettorale per le politiche, senza nessun problema. Se non fosse che quell’adunanza, durata ben 5 ore, si rese necessaria per la surroga della consigliera Buffatello e la discussione di 3 delle 8 interrogazioni. Ora, la differenza giuridica tra mozione e interrogazione o interpellanza appare evidente anche uno scolaro di diritto della scuola superiore. Senza considerare che se la maggioranza accetta la discussione su queste ultime, o è suicida o più probabilmente perché non teme contraccolpi.

Più audace l’intervento di “Sabino” Piccioni (per la pazienza del sempre dinamico Prof. Cassese): “credo che la legge citata sia richiamata a sproposito”. Punto, game, set e partita, per dirla alla Sinner.

La consigliera Alessandra Dottarelli evidenzia l’assurdità di mettere in dubbio anche l’interpretazione del Segretario generale. Lo stesso Cintioli si dice basito dell’andamento dei lavori e il Presidente Trippetti ne approfitta per alzare la palla: “mi sbilancio, posso essere d’accordo ma dobbiamo registrare che in tantissimi hanno richiesto il Consiglio”.

Dunque non era solo il Sindaco a voler rimandare a breve giro di posta la mozione. Apriti cielo. Il vicecapogruppo dei dem, Guerrino Lucentini, chiede “pochi minuti di sospensione per una riunione di maggioranza”. Ne passeranno cinquantadue netti, tanto perché è lavoro anche questo.

Al rientro nell’emiciclo si capisce, seppur tra volti adirati quando non rossi dalla rabbia, che la maggioranza ha deciso per rinviare sia la mozione sul lavoro, sia la pratica per il nuovo supermercato. Ma non è finita.

Lavoro, è guerra: Paroli “Aria non serena”, Lisci “Ha avuto paura”

E’ la volta dell’assessore Giovanni Angelini Paroli, delegato alle politiche del lavoro, che chiede un procedurale: “Ringrazio per il confronto appena avuto con i consiglieri di maggioranza, non nascondo che il dibattito di prima mi ha colpito per lunghezza, toni e argomentazione; ne scaturisce un’aria di non tranquillità nel dibattere un tema che secondo me sarebbe sfociato in tematiche che avrebbero esposto anche il sottoscritto, ma indubbiamente gli stessi consiglieri di maggioranza e minoranza, a ragioni partigiane, politiche. Chiedo quindi anche io di rinviarla a dopo le elezioni (europee, n.d.r.)”.

A questo punto l’assessora Protasi raggiunge nella sala antistante il vice sindaco Lisci che rientra velocemente in assise e prende la parola: “scusate, no, procedurale in questo senso, l’assessore Paroli ha espresso tutte le sue titubanze con il clima che si è instaurato con diffide e situazioni particolari, ci ha espresso la volontà di non sentirsela di affrontare un argomento profondamente politico, con determinate situazioni che lo mettevano in ansia, come collega lo capisco, anche in Giunta cerchiamo di collaborare tutti insieme, ma ha avuto quelle titubanze, la relazione ce la leggerà successivamente, oggi aveva paura di affrontarla”. Boom.

In 20 voteranno per il rinvio dei due argomenti proposto da Grifoni, contrari solo i consiglieri Piccioni e Catanossi.

Emas ok, studenti USA in arrivo

Si arriva così alle comunicazioni. Ad aprirle l’assessora Protasi: “volevo comunicarvi dell’avvenuto odit Emas (si pronuncia come si scrive: a-u-d-i-t, n.d.r.); mentre lo scorso anno erano state riscontrate diverse non confomità, stavolta abbiamo avuto un elogio. L’unica non conformità significativa rimane quella di Vus dove ci hanno spronato a fare controlli più forti e perentori durante l’anno. Ringrazio tutto il personale del comune”.

Buone notizie sul fronte degli scambi culturali; l’assessora Renzi ha infatti annunciato la presenza in città del Rettore della Università della Georgia che ha confermato il prossimo arrivo di due gruppi di studenti, “numero destinato a raddoppiare nel 2025 grazie appunto ai proficui scambi avviati dal Comune” ha concluso la Renzi.

Dottarelli e Cretoni su sicurezza; Alleori su aree abbandonate “inaccettabile, io aggredito”

La prima a prendere la parola dai banchi è stata la consigliera Alessandra Dottarelli che, richiamando la prossima installazione delle telecamere di sicurezza, ha ricordato come ci si sia dimenticati di due aree nevralgiche come Via di Visiale e Piazza della Genga. Chissà che la richiesta non venga accolta, visto che Lisci (che ha la delega alla PolMun) annuiva alla richiesta della consigliera di Alleanza Civica.

Ancor più inquietante l’appello rivolto dall’esponente di FdI, Alessandro Cretoni, seguito a breve sullo stesso tema da Grifoni, che ha chiesto ogni sforzo possibile per garantire la maggior sicurezza possibile nelle frazioni, recentemente teatro di episodi di vandalismo e furti. Quello raccontato circa l’investimento di un uomo da parte dei banditi che gli avevano rubato l’autovettura ha lasciato sotto choc tutti i presenti.

Anche l’intervento di Enzo Alleori, fino a poche settimane fa strenuo difensore di ogni attività della giunta, è stato duro nei confronti dell’assessore Protasi lanciando una stilettata anche a Lisci: “Anche io vengo dietro, come già fatto anche nel passato consiglio comunale, questo pressing affinchè l’amministrazione faccia una azione più incisiva sul fronte dell’ordine pubblico. Poi, da membro di maggioranza e me ne assumo la responsabilità, devo denunciare che nella zona Peep e San Nicolò, c’è l’erba alta un metro e mezzo, in un periodo di eventi sportivi e religiosi…ho fatto appello al sindaco che si è attivato, ma vedo che rimasto tutto uguale. Mai successo in 42 anni che risiedo in quel quartiere, dove vi abita la consigliere Fibraroli e l’ex Sorcini, aree che servono anche come Punto di raccolta in caso di calamità. Non so che succede, non è mai successo. Stamani sono stato aggredito per questa situazione”.

Gianmarco Profili dai banchi della minoranza annuncia la sistemazione del verde della pista ciclabile Spoleto-Assisi, per il tratto spoletino, complimentandosi con la Regione e l’Afor, la Bonifica Umbra e lo stesso Comune.

Marco Morganti (M5S) è l’unico che ha citato la vicenda di Matteo Falcinelli, lo studente spoletino arrestato a Miami, dove studia l’università, in circostanze tutte ancora da chiarire e percosso violentemente da alcuni agenti. “A lui la mia solidarietà; vorrei sapere quali azioni ha messo in campo il sindaco nei confronti del nostro concittadino”.

Tocca a Catanossi che usa i 4 minuti per snocciolare una serie di problemi cui la Giunta dovrà rispondere alla prossima riunione: dai lavori sulla Tre Valli, al cantiere della passerella sul Tessino dove ad una situazione di incuria si aggiungono situazioni poco chiare con schiamazzi notturni e atti inquitanti, è bene che il comune monitori e intervenga. Chiede anche a che punto sia la “decantata app dei parcheggi”, lancia l’allarme per il degrado lungo il Giro dei Condotti e invita a declinare quali azioni si intendano prendere per Villa Redenta su cui pende una petizione di alcune associazioni che richiedono di sistemare il parco più bello della città.

Cintioli e Piccioni, visto che la maggior parte delle comunicazioni dei consiglieri hanno una valenza politica, decidono di abbandonare l’aula.

Catanossi fa di più e chiede l’inversione all’ordine del giorno per parlare (finalmente) del “Contrassegno rosa, identificativo temporaneo” (diverso dai parcheggi rosa), un argomento oggettivamente sensibile e su cui la politica difficilmente potrebbe spingersi a considerazioni di propaganda. Ma la maggioranza vota contro (finirà con 14 voti contrari e 6 favorevoli). Future partorienti e neomamme possono aspettare.

Il Presidente Trippetti prende la parola e annuncia che il 30 maggio mattina si terrà comunque il Consiglio dei bambini per ascoltare le loro proposte, “rimando inoltre le 3 procedure ispettive al prossimo consiglio post elezioni”.

Resta da approvare l’unica pratica che “non ha estremi politici”, come evidenzia Trippetti, ovvero l’approvazione del Regolamento della Scuola di musica e danza “Onofri”. Approvazione all’unanimità con 18 voti su 18 presenti.

Alle 19.10, dopo quasi 4 ore di lavori di giunta, consiglio, dirigenti, funzionari, addetti, tecnici e ausiliari, il Consiglio viene sciolto. Anche questo è lavoro.

© Riproduzione riservata

(modificato alle 16.10)

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