L'associazione "Parenzi" sostiene l'ospedale, donati 2 computer a Nefrologia

L’associazione “Parenzi” sostiene l’ospedale, donati 2 computer a Nefrologia

Redazione

L’associazione “Parenzi” sostiene l’ospedale, donati 2 computer a Nefrologia

Lun, 25/10/2021 - 12:26

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L'associazione Giovanni Parenzi ancora una volta a sostegno dell'ospedale di Spoleto: donazione al reparto di Nefrologia e Dialisi

L’associazione “G. Parenzi” accanto all’ospedale di Spoleto. L’associazione solidaristica cittadina, intitolata al sindaco di metà ‘800, continua la sua opera infatti a sostegno del San Matteo degli Infermi.

Sono stati consegnati nei giorni scorsi, al reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Spoleto diretto dalla dott.ssa Paola Vittoria Santirosi, due computer portatili donati dall’Onlus che hanno permesso il completamento dell’opera di informatizzazione della rete nefrologica aziendale.

“Dopo l’avvio del sistema di controllo per la dialisi domiciliare Share Source, primo in Umbria, nel 2017 a Spoleto, oggi primi in Italia abbiamo reso completa la gestione da remoto del centro con l’introduzione del sistema SINED Web, portando un’ulteriore eccellenza nell’assistenza e nella modernizzazione del servizio – spiega la dott.ssa Santirosi. “L’ammodernamento tecnologico introdotto – prosegue – permette un miglioramento dell’assistenza all’utente in trattamento dialitico ospedaliero permettendoci di rimanere a contatto con il malato anche se da postazioni fisicamente distanti”.

Sined MEDWARE® consente la connessione di postazioni remote attraverso la rete web realizzando una vera interconnessione geografica tra i diversi presidi ospedalieri che compongono la rete nefrologica dell’Azienda Usl Umbria 2. L’utilizzo del sistema informatizzato della cartella elettronica Sined Web, insieme al sistema di tele dialisi domiciliare già in uso, permetterà anche il monitoraggio a distanza di postazioni remote come singoli posti letto in emodialisi domiciliare o posti letto in strutture sanitarie periferiche. Questo inoltre permetterà l’interazione con il centro trapianto regionale per la gestione dei pazienti nefropatici in attesa di trapianto di rene.

L’aumento delle postazioni hardware a disposizione nel centro dialisi di Spoleto accelererà il lavoro del personale e renderà più agevole l’accesso ai dati, semplificando il lavoro del dirigente medico e del personale di reparto.

L’associazione Parenzi – dichiara il presidente, Piero Meduri – già impegnata per la realizzazione dell’ascensore di collegamento tra la palazzina Micheli e il blocco ospedaliero centrale, anche in questa fase di ripartenza post Covid partecipa attivamente al rilancio del nosocomio attraverso il sostegno a strutture di eccellenza, come la nefrologia e dialisi”.

Dal mese di marzo del 2020, con l’arrivo della pandemia – aggiunge la dottoressa Orietta Rossi, direttrice del presidio – l’Ospedale di Spoleto ha dovuto attivare percorsi assistenziali dedicati, implementare le attrezzature necessarie alla valutazione, alla diagnosi e alla cura dei pazienti ed acquisire dispositivi di protezione individuale indispensabili per affrontare l’emergenza. In tutto questo periodo tante associazioni cittadine si sono fatte promotrici di iniziative e donazioni attraverso un sostegno concreto e un segnale di apprezzamento verso l’operato dei sanitari tutti. Questo ci fa capire ancora di più il valore di ciò che stiamo facendo”.

Ridurre l’ospedalizzazione del paziente affetto da malattie renali croniche – conclude il direttore generale della Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino che porge i più sentiti ringraziamenti all’associazione – migliorarne la qualità di vita e essere sempre al passo con la modernizzazione attraverso l’aggiornamento tecnologico e la ricerca scientifica, insieme all’incremento delle attività di trapianto di rene sia da vivente che da donatore cadavere, sono tra le missioni della nostra azienda. Con l’avvio della dialisi turistica a Spoleto e negli altri centri della nostra Usl – afferma il manager sanitario – di cui prevediamo nel futuro l’estensione anche oltre il termine del periodo estivo, abbiamo portato a Spoleto molti pazienti che, pur se sottoposti ad una terapia salvavita, hanno potuto proseguire la loro dialisi durante gli spostamenti per motivi lavorativi, turistici o pellegrinaggi religiosi”.

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