Non si fermano i controlli e le verifiche dei poliziotti tifernati nei riguardi dei laboratori tessili irregolari gestiti da imprenditori cinesi. Stavolta, dopo le anomalie riscontrate recentemente in due aziende sangiustinesi, nell’ambito dell’ operazine “Dragone 2”, sono state evidenziate irregolarità in un laboratorio di confezionamento tessile situato nella frazione di Trestina di Città di Castello: alcune di queste riguardano la legge sull’immigrazione, le posizioni lavorative e retributive degli operai presenti e un diverso uso di alcuni locali adibiti formalmente ad ambienti di lavoro.
Il bimbo – In un locale contiguo e comunicante con l’ambiente principale di lavoro, infatti, sarebbe stata ricavata una piccola ed angusta camera da letto, all’interno della quale un bambino di circa 6-7 anni era seduto ad una scrivania di fortuna intento a guardare cartoni animati su un computer.
Operai irregolari – Durante il controllo erano presenti 5 operai, di cui 2 sprovvisti del contratto di lavoro, mentre per un terzo è al vaglio la posizione contributiva risultata non riscontrabile. Per uno dei cinque operai è emersa una irregolarità formale nel permesso di soggiorno, motivo per il quale sono in atto verifiche sulle convivenze e residenze dichiarate all’atto dell’inoltro delle domande per il rilascio del medesimo permesso.
La titolare della società, H.Y. di 34 anni, non era presente al momento del controllo ed è quindi stata denunciata alla competente A.G. per sfruttamento della manodopera irregolare.