Domenica 8 gennaio, alle 21, al Teatro Cucinelli di Solomeo l’artista turco Ziya Azazi reinterpreta in Dervish la tradizione delle danze Sufi. Il suo lavoro è il frutto di una profonda analisi del movimento e dell’emozionalità presenti nei gesti e nella potenza di queste danze. Il passaggio dallo stato di consapevolezza a quello di meditazione – lontano dalla realtà del proprio io – costituisce il fulcro dello spettacolo. I suoi assolo sono dinamici, metamorfici e rendono straordinaria la danza classica sufi suggerendo il conseguimento della gioia come puro rituale, senza schemi prefissati.
In Dervish il movimento viene portato a un livello elevato di velocità, di tensione ed emozione originando – grazie alla trasmissione di questi stati d’animo – uno spazio di incontro ed esperienza con lo spettatore. Con le sue performance, Ziya Azazi mostra il momento in cui il Derviscio inizia a godere del suo avvicinamento all’estasi attraverso la gioia e la ripetizione continua delle rotazioni che portano in trance.
Dervish è composto da due performance:
‘Azab (Passion) è il racconto delle trasformazioni che l’individuo subisce attraverso l’aumento dei livelli di velocità, tensione e emozione del movimento, con la sua struttura ad improvvisazione e con elementi di acrobazia, porta in scena la ricerca e la lotta contro l’angoscia e la paura, contro la confusione e l’ignoranza. L’espressione di questi sentimenti è sottolineata dal suono Sufi, composto da ripetute batterie e musica elettronica che, unendo componenti tradizionali e contemporanee, crea un tappeto musicale su cui compiere le rotazioni. Dopo aver trovato la propria strada, le proprie abilità devono essere dimostrate attraverso la ripetizione, che, per il Sufismo, si compie ruotando su se stessi.
Dopo aver raggiunto l’obiettivo ricercato attraverso vari stadi di passione Dervish in Progress comunica la gioia del risultato conseguito. A questo punto si attua un nuovo tipo di rotazione, composto da movimenti circolari ripetuti in modo gioioso ed estatico che portano al trance. I tre costumi intensificano questa gioia con i loro colori luminosi. Questo assolo dinamico e metamorfico trasforma la classica danza Sufi in una forma spettacolare e al tempo stesso suggerisce la possibilità per la gioia di diventare rituale, sfuggendo a schemi prefissati.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria, www.teatrostabile.umbria.it.
La tradizione Sufi protagonista al Teatro Cucinelli di Solomeo con “Dervish” di Ziya Azazi
Gio, 05/01/2012 - 10:17