La criminalità organizzata scende in campo per il voto del 13 aprile. E lo fa apertamente attraverso esponenti di rilievo che hanno affidato a un volantino-proclama la loro scelta politica. Una propaganda che arriva dal carcere. Dai detenuti a regime speciale 41 bis, quello per i mafiosi, che vogliono così influenzare il voto. Ventotto righe per invitare i detenuti, che non hanno diritto di voto, a fare pubblicità presso parenti e amici per dare la loro preferenza a quei «partiti che hanno parlamentari che visitano spesso le prigioni». E ancora «facciamo votare i partiti che sono favorevoli all'abolizione dell'ergastolo, all'emanazione del codice penale e a una pena rieducativa». La firma in calce è «Gli ergastolani in lotta di Spoleto». La lettera è stata intercettata dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio a Rebibbia lo scorso 17 marzo. Spedita dal carcere di Spoleto da Giovanni Spada, pugliese, affiliato alla Sacra corona unita, detenuto in regime di alta sicurezza ma non in 41 bis quindi agevolato nei rapporti con l'esterno. A Rebibbia il destinatario era Angelo Tornese, pugliese anche lui della Sacra Corona Unita, sottoposto a regime 41 bis e quindi sottoposto a censura. La lettera è stata sequestrata. Tra i due anche in passato c'era stata una corrispondenza dove si propagandava e si incentivava qualsiasi azione verso l'abolizione del regime di ristrettezza in carcere. Il segretario generale dell'Osapp che rappresenta gli agenti penitenziari, Leo Beneduci, stigmatizza l'accaduto. Il fatto che una simile lettera sia stata intercettata «dimostra che il regime del 41 bis funziona – spiega Bendeuci – e questo lo si deve senz'altro all'impegno costante degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria. Il Gruppo Operativo Mobile, a cui viene giornalmente affidata la sicurezza e la gestione dei condannati eccellenti – continua Beneduci – al momento è composto di 570 unità, dislocate su tutto il territorio nazionale. Senza queste forze il fenomeno del pentitismo non avrebbe retto ai continui tentativi di smantellamento da parte di qualcuno. Anzi è proprio tramite il rispetto di questa norma e la separazione dei detenuti più pericolosi dagli altri, che l'intero ordinamento penitenziario può essere garantito». I detenuti di Spoleto sono da tempo molto attivi nell'impegno «politico». Molti gli incontri con esponenti parlamentari autorizzati alle visite in carcere. Soprattutto di estrema sinistra. E infatti l'invito al voto è quanto mai esplicito: «Facciamo votare Sinistra critica e Sinistra Arcobaleno». la motivazione è spiegata poche righe prima. «Indirizziamo i voti dei nostri familiari per quel partito o schieramento che ha messo nei primi posti della sua attenzione il problema del carcere…. per l'uscita del nuovo codice e per l'abolizione del regime di tortura 41 bis». I due partiti menzionati sono gli unici che non hanno votato le modifiche al regime carcerario speciale. Nulla però esclude che gli ergastolani abbiamo voluto portare avanti un'opera di disinformazione così da screditare una parte politica a favore di altre compagini in lizza. Del resto come emerge a un'inchiesta pubblicata dall'Espresso le mafie infiltrano tutti i partiti che si presentano a questa tornata elettorale. Senza distinzione di ideologia e di programma.
Maurizio Piccirilli – Il Tempo