Da.Bac.
E’ stato presentato a Sansepolcro, nella mattinata di sabato 21 settembre, il progetto “Donne ad Alta Voce”, realizzato dalla compagnia de “Il Teatro dei 90” e patrocinato dai comuni di Sansepolcro, Città di Castello, Umbertide, Montone, Pietralunga, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, San Giustino, Citerna, dalla Provincia di Arezzo e Centro Pari Opportunità della Provincia, dal Centro Pari Opportunità Regione Umbria, dal Centro Pari Opportunità della Provincia di Perugia, dalla Commissaria di Parità Perugia e Arezzo. Erano presenti il sindaco di Sansepolcro, Daniela Frullani, il vicesindaco di Città di Castello, Michele Bettarelli (unico uomo presente al tavolo) e i rappresentanti della compagnia de “Il Teatro dei 90” e delle Istituzioni coinvolte nel progetto.
L’idea e i contenuti – Già da tempo attento alle problematiche del mondo femminile, Il Teatro dei 90, compagnia amatoriale di Città di Castello, ha promosso una vera e propria opera di sensibilizzazione nel territorio dell’Alta Valle del Tevere sul tema della violenza sulle donne chiamando quest’ultime, le Associazioni femminili e i comuni del territorio ad una partecipazione attiva.
L’evento prevede tre incontri domenicali, per altrettante settimane, a ingresso gratuito, durante i quali le attrici della compagnia e più di trenta donne della società civile proporranno la lettura di brani tratti da testi di autrici varie; particolare rilevanza sarà riservata al libro “Ferite a morte” di Serena Dandini, per l’incisività, l’attualità del contenuto e per quanto l’autrice scrive nell’introduzione: “le donne non si fermeranno e si faranno sentire con ogni mezzo. Mi augurio che anche Ferite a morte diventi uno di questi”. Le “attrici” che interverranno, tra le quali anche il sindaco Frullani e l’assessore provinciale aretino alle Pari Opportunità, Carla Borghesi, interpreteranno vittime di femminicidio che raccontano la propria morte dall’aldilà. Gli episodi saranno tutti riferiti a storie reali.
Le date previste sono: il 29 settembre a Umbertide, Sala San Francesco; il 6 ottobre a Città di Castello, al Teatro Comunale; il13 ottobre a Sansepolcro, al Teatro Inpdap. Questi tre appuntamenti, della durata di circa un’ora, prevedono anche interventi musicali diversi per ogni giornata e saranno organizzati privilegiando l’aspetto comunicativo piuttosto che quello “spettacolare”: rientra in questa finalità anche la scelta dell’orario pomeridiano delle 18.
Le voci – Il sindaco di Sansepolcro, Daniela Frullani, in sede di presentazione, ha dichiarato: “Vogliamo far prendere coscienza di un tema drammatico e una problematica tra le più pesanti, ecco perché ho accolto con gioia questa opportunità. Non dobbiamo mai stancarci di parlarne, tutti si devono sentire parte in causa, uomini e donne”. “Femminicidio – continua il sindaco – è una parola orribile ed è un fenomeno che sta diventando endemico nel nostro paese; le donne vengono uccise da familiari o da sconosciuti. Questa è un’anti-cultura che va contrastata ma bisogna parlarne nel modo giusto e soprattutto bisogna saperne parlare”. Su “Donne ad Alta Voce” dice: “Questo progetto è un coinvolgimento corale anche per tutti gli enti partecipanti; è un sistema/rete dove ciascuno deve fare la sua parte. Poi bisogna coinvolgere i cittadini a partire dalle scuole, fin dalle elementari e medie, per far presa di coscienza e superare stereotipi. Noi “attori istituzionali”, siamo contenti di partecipare in prima persona e ci mettiamo la faccia volentieri”.
Aliana Baldicchi, rappresentante de “Il teatro dei 90”, ribadisce che “l’idea dell’evento è nata dalla lettura del libro della Dandini. Parlando con il direttore artistico della compagnia, Andrea Edoardo Zigrino, che ha voluto coinvolgere le donne della società civile è venuto fuori questo evento itinerante che coinvolge tutta l’Alta Valle del Tevere. Ringrazio tutte le donne incontrate, le 30 che andranno in scena, il comune e i vari enti”.
Carla Borghesi, l’assessore provinciale aretino alle Pari Opportunità, ha puntualizzato:
“Il progetto ha messo in campo una rete artistica e istituzionale. E’sin dagli anni ’90 che Arezzo porta avanti questo tema per sensibilizzare la gente, e tutto ciò con collegamenti stretti all’Umbria. La parola femminicidio è sì brutta, ma acquista una maggior percezione sacrale del problema”.
Ospite d’onore – Anche l’attrice Valentina Lodovini, contattata dalla compagnia de “Il teatro dei 90”, nativa di Umbertide ma biturgense di adozione, parteciperà attivamente alla data tifernate del 6 ottobre. In passato la Lodovini ha già fatto spot contro la violenza sulle donne e si è detta entusiasta di partecipare a favore di questa importante causa.
Sarà presente anche la madre di Silvia Zanchi, la ragazza uccisa nel 2008 a Sansepolcro dal fidanzato geloso, poi suicida.
La lotta al femminicidio passa per il teatro / Valentina Lodovini a Città di Castello il 6 ottobre per “Donne ad Alta Voce”
Sab, 21/09/2013 - 17:15