La campagna di scavo di Torre Certalda apre le porte al parco archeologico - Tuttoggi.info

La campagna di scavo di Torre Certalda apre le porte al parco archeologico

Redazione

La campagna di scavo di Torre Certalda apre le porte al parco archeologico

Sab, 28/01/2012 - 18:13

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Sono stati presentati questa mattina presso il Museo di Santa Croce i risultati della prima campagna di scavo nel sito di Torre Certalda, nel Comune di Umbertide. Erano presenti il sindaco di Umbertide Giampiero Giulietti, la dottoressa Dorica Manconi, funzionario della Soprintendenza archeologica dell’Umbria, la professoressa Donatella Scortecci docente di Archeologia medievale presso l’Università degli Studi di Perugia e gli archeologi Alessio Pascolini e Luca Boldrini dell’associazione “Umbria archeologica”.

La campagna di scavo, promossa dall’associazione “Umbria archeologica” su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in accordo con l’Università degli Studi di Perugia e con la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Umbria, ha permesso di individuare i resti di quella che presumibilmente era la Chiesa di Sant’Andrea in castro, fino ad ora mai localizzata, oltre a strutture murarie facenti parte di un più grande complesso, ancora in fase di studio.
I lavori, svolti in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Umbertide che ha concesso gli spazi per l’alloggio degli archeologi, ha coinvolto circa 30 studenti provenienti dalle Università di Perugia e Roma “La Sapienza” e dagli atenei spagnoli di Tarragona e Siviglia (Spa), coordinati dai dottori Luca Boldrini e Alessio Pascolini, sotto la direzione scientifica della professoressa Scortecci.
Il sindaco Giulietti, dopo aver ringraziato l’associazione “Umbria archeologica”, la Soprintendenza e la professoressa Scortecci per il lavoro svolto, ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa che permettono di conoscere meglio la storia del nostro territorio. “La campagna di scavo è l’occasione per riportare alla luce un pezzo della nostra storia e per valorizzare il lavoro fatto negli anni, come ad esempio il ritrovamento dei bronzetti votivi di monte Acuto, con l’intenzione di dare vita ad un vero e proprio parco archeologico. – ha dichiarato il sindaco Giulietti – Faccio quindi i miei migliori auguri all’associazione Umbria archeologica in vista della seconda campagna di scavo che partirà a giugno”.
“Quello di Umbertide è un patrimonio ancora da valorizzare e curare – ha dichiarato la dottoressa Manconi – nelle nostre intenzioni c’è la valorizzazione dell’Abbazia di Montecorona che vogliamo inserire all’interno di una mostra di ampio respiro”. “Il nostro auspicio è che questo non rimanga un intervento occasionale che nulla lascerebbe al territorio e per questo ringrazio l’Amministrazione comunale di Umbertide che ha dimostrato una grande attenzione agli scavi. – ha affermato la professoressa Scortecci – Il sito di Torre Certalda è di estrema importanza e potrebbe diventare un modello di riferimento per la studio dei siti incastellati del paesaggio della Media ed Alta Valle del Tevere, dall’Antichità al Medioevo”.

SCHEDA TECNICA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE UMBRIA ARCHEOLOGICA
La data di fondazione di Castrum Certalti risulta ancora oggi incerta. Le prime notizie si hanno a partire dal XII secolo quando nel patrimonio del vicino monastero di San Salvatore di Monte Acuto elencato in una bolla papale emessa da Eugenio III nel 1145, risulta presente anche la chiesa di Sant’Andrea in castro a Certalto.
La sua posizione strategica, a controllo di un’importante fascia territoriale contesa nel corso del Basso Medioevo tra i Comuni di Città di Castello e Gubbio, fece sì che il castrum fosse frequentemente oggetto di violenti scontri che ne determinarono ripetuti cambi di proprietà. Il presidio subì più volte parziali distruzioni, a cui fecero seguito di volta in volta azioni di potenziamento dell’apparato difensivo.
L’attività di scavo ha contribuito a delineare importanti aspetti topografici dell’insediamento prima incogniti o conosciuti solo in parte. L’indagine archeologica ha interessato nello specifico due diverse aree, convenzionalmente indicate come Settore A e Settore B.
Nel Settore A, posto nella porzione centrale dell’area di scavo, sono state individuate alcune strutture murarie realizzate in blocchi di arenaria locale di piccole e medie dimensioni, pertinenti ad un ambiente di forma quadrangolare (ambiente A) riferibile ad un più grande complesso, di cui allo stato attuale si ignorano sia l’estensione complessiva sia l’articolazione interna. L’ambiente è ancora in corso di scavo.
Nel Settore B, posto nella porzione meridionale dell’area di scavo, sono state individuate alcune strutture murarie realizzate in blocchi di arenaria locale di piccole e medie dimensioni, pertinenti a tre diversi ambienti. Due piccoli ambienti a schiera di forma quadrangolare addossati al muro di cinta dell’insediamento (ambiente B e C) possono probabilmente essere riferiti ad un unico isolato, di cui non si conosce ancora l’estensione complessiva. Dei due vani sono state individuate le rispettive aperture, dotate in entrambi i casi di una soglia e di cardini angolari. I due ambienti sono ancora in corso di scavo.
In un grande ambiente di forma rettangolare (ambiente D) dotato di un’abside quadrangolare pare potersi riconoscere un edificio a carattere religioso, forse identificabile con la chiesa di S. Andrea in castro, più volte citata dalle fonti ma mai localizzata. Le pareti della struttura presentano nel loro paramento interno tracce più o meno consistenti di intonaco. Nell’angolo SE dell’ambiente è emersa una piccola porzione di un piano pavimentale realizzato mediante pianelle di terracotta allettate di
piatto, riferibile all’ultimo periodo di vita della struttura. L’accesso all’ambiente, posto
lateralmente, è dotato di una soglia di grandi dimensioni e di cardini angolari. L’ambiente è ancora in corso di scavo. Lo studio preliminare dei materiali ceramici ha documentato una frequentazione del sito che comprende al momento una fascia cronologica che va dal pieno medioevo fino al periodo rinascimentale. Già ad una prima analisi è stato possibile definire una seriazione cronologica che consente di associare i manufatti alle strutture identificate. Lo studio in corso inoltre permetterà per
la prima volta nel territorio di Umbertide di documentare segnatamente per il periodo medievale un importante aspetto della vita quotidiana, nonché delle dinamiche di produzione e commercio dei manufatti.


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