Da una parte c’è l’Italia collegata da autostrade, alta velocità, scali aeroportuali nazionali. Linee longitudinali efficienti a cui fanno da contraltare quelle trasversali, con realtà mal collegate, che rimangono arretrate nel loro sviluppo tanto più in tempi congiunturali negativi. Mentre l’investimento in infrastrutture avrebbe come immediata conseguenza la creazione di posti di lavoro.
Italia di mezzo a confronto – Nasce da questa convinzione l’iniziativa dal titolo “Infrastrutture & sviluppo, quale futuro a 150 anni dalla Orte – Falconara”, che la Cgil di Perugia, in collaborazione con le Cgil di Umbria, Marche, Lazio e con la Cgil nazionale, ha messo in campo ieri pomeriggio all’hotel Albornoz di Spoleto, territorio “particolarmente penalizzato sul fronte dei collegamenti e delle infrastrutture”, come ha sottolineato il sindaco, Fabrizio Cardarelli, nei suoi saluti (qui il botta e risposta con l’assessore regionale). Ne è nata un’assemblea pubblica, molto partecipata, nella quale si è sviluppato un confronto serrato tra rappresentanti del sindacato e delle istituzioni. “Per uscire dalla crisi occorre lavorare su un progetto congiunto che abbia l’Italia di mezzo come prospettiva – ha detto nella sua relazione introduttiva Filippo Ciavaglia -, Umbria, Toscana, Marche e Lazio (non chiudendosi ad apporti di altre regioni) debbono fare squadra sia nei confronti del Governo nazionale sia dell’Europa”.
Relatori d’eccezione – Dopo il saluto del sindaco di Spoleto e l’intervento del segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli – che ha ricordato il peso della questione Ast, azienda che da sola muove 2 milioni di tonnellate di merci – alla tavola rotonda, coordinata dal giornalista Rai Carlo Cianetti, hanno partecipato Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil delle Marche, Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, Alessandro Capitani per la Cgil Lazio, Giuseppe Chianella, assessore regionale ai Trasporti della Regione Umbria, Angelo Sciapichetti, assessore ai Trasporti della Regione Marche, Ruggiero Piccolo, dirigente dell’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio, il senatore umbro del Pd Gianluca Rossi e Fabrizio Solari, segretario confederale della Cgil nazionale.
Infrastrutture nel mirino – Si è parlato di reti viarie come la Tre Valli, la Perugia – Ancona, la Fano – Grosseto e la Foligno – Civitanova Marche (quest’ultima dovrebbe essere inaugurata – ha annunciato l’assessore marchigiano Sciapichetti – “il 30 giugno, al massimo a inizio luglio, in anticipo rispetto a quanto previsto”); si è parlato di porti (Ancona e Civitavecchia) e aeroporti, con quello di Perugia che è al centro di nuove preoccupazioni, sulle quali però l’assessore Chianella ha voluto portare rassicurazioni (“sono in corso – ha detto – trattative con Ryanair e Alitalia sui voli sospesi”). Si è parlato poi, naturalmente, di ferrovie e in particolare della Orte-Falconara, che proprio oggi compie 150 anni. Un secolo e mezzo di vita, ma “un secolo di ritardi sul fronte degli investimenti”, ha osservato il segretario della Cgil nazionale Solari, ponendo con forza l’accento sul problema delle trasversali (tra le quali appunto la Orte-Falconara) che nel nostro paese “sono rimaste ferme” mentre “si è investito esclusivamente sui corridoi longitudinali” (dove infatti è concentrata l’alta velocità).
Le soluzioni proposte – Come recuperare oggi il ritardo accumulato su tanti versanti? La risposta della Cgil è: “Attraverso l’Italia di mezzo”. Il che non significa, come hanno sottolineato i segretari regionali Sgalla (Umbria), Ghiselli (Marche) e Capitani (Lazio), fare “un’operazione di architettura istituzionale”, ma al contrario “mettere a sistema le grandi risorse che questo pezzo importante dell’Italia ha a disposizione: industria, arte, cultura, università, patrimonio religioso, natura, servizi sociali”. Obiettivo primario, come hanno evidenziato i rappresentanti di Regione Umbria, Lazio e Marche, è quello di intercettare i finanziamenti europei. Individuando prima le priorità, come ha sottolineato il senatore Rossi. Le tre regioni sono già al lavoro, come ha spiegato Chianella: “Esiste un tavolo tecnico che le coinvolge, si è riunito ieri mattina (mercoledì, ndr) a Perugia proprio sul tema delle infrastrutture e da Natale è il terzo-quarto incontro che facciamo“. Insomma, la strada è tracciata. La speranza è che vi sia concretezza e che non si perda il treno, è proprio il caso di dirlo, dei Fondi di sviluppo e coesione, circa 35 miliardi di euro destinati dall’Europa all’Italia (ma l’80% concentrati nel sud Italia).
La delegazione Ex Pozzi – Al termine del dibattito una delegazione dei lavoratori della Ims (ex Pozzi), presenti in gran numero all’iniziativa e con uno striscione, ha incontrato i rappresentanti istituzionali umbri (il senatore Rossi e l’assessore Chianella) per esternare le preoccupazioni dei lavoratori impegnati in una delle vertenze più complesse di tutto il territorio provinciale.