Comunicate dal comune di Trevi le misure conseguenti alla nota di ARPA Umbria dello scorso 05.03.2012 con la quale si segnalava un inquinamento da solventi clorurati ed altri solventi organici in una vasta area che comprende le località Pietrarossa, Matigge , Borgo Trevi. Da un controllo effettuato dalla stessa ARPA risulta che nella zona oggetto di indagine sono stati monitorati circa 22 pozzi sui quali è stato eseguito un controllo analitico: al momento sono disponibili 9 rapporti di prova, 8 dei quali evidenziano una contaminazione da parte di solventi clorurati che supera il limite previsto dal Decreto 31/2001 che fissa i limiti per le acque destinate al consumo umano ( valore limite = 10 microgrammi/litro inteso come sommatoria dei vari composti).
Si tratta di pozzi con una profondità massima di 35-40 metri e che pertanto attingono acque di una falda superficiale che non offre garanzie nel tempo di protezione da infiltrazioni; data la natura dell’ inquinamento e della matrice tali valori potranno subire modifiche nel tempo.
L’ area cautelativamente delimitata comprende le seguenti vie ed elementi topografici:
S.S. 3 Flaminia dal km. 144,100 al km 145,800, lungo questo tratto, a monte, nell’area
delimitata dalle seguenti vie/ località: Loc. Via Pietrarossa, intersezione di Via dei
Giardini con Voc. S. Tommaso, da Voc. S. Tommaso fino a Via Madonna, da Via Madonna
fino alla SS 3 Flaminia; a valle del tratto precedentemente menzionato, nell area delimitata dalle seguenti vie/località: Via S.Luigi fino alla rete ferroviaria, Via dei sedani fino alla rete ferroviaria;
In base alle considerazioni sopra riportate, è fatto divieto di utilizzare per finalità destinate al consumo umano le acque captate da pozzi ricadenti nell’ area suddetta. Il divieto viene esteso anche all’uso irriguo, rivolto alla produzione di alimenti, in relazione ai contenuti del parere dell’ Istituto Superiore della Sanità.
E’ fatto inoltre divieto di eseguire perforazioni nel sottosuolo, a qualunque scopo destinate, che si approfondiscano al di sotto del livello statico della falda idrica, fatta eccezione:
– per le attività di indagine che si renderanno necessarie ai fini della successiva caratterizzazione
e bonifica;
– in caso di conclamata necessità, per la realizzazione di opere di fondazione profonde approfondite in falda, per le quali non esistano alternative; i progettisti e le ditte proponenti tali opere individueranno e comunicheranno agli enti preposti all’ approvazione delle opere le adeguate soluzioni tecniche d’ intervento che impediscano la diffusione in profondità degli inquinanti.