I lavori sull'affresco sono promossi e sostenuti dall’Associazione per la Tutela e Conservazione dei Monumenti dell’Alta Valla del Tevere
È iniziato il restauro dell’affresco raffigurante La Madonna delle Grazie realizzato nel 1954 dal tifernate prof. Nemo Sarteanesi (1921-2009) e oggi visibile sopra il portone d’ingresso del Palazzo vescovile di Città di Castello. I lavori, presentati già nell’ aprile scorso alla presenza del Vescovo emerito Domenico Cancian sono promossi e sostenuti dall’Associazione per la Tutela e Conservazione dei Monumenti dell’Alta Valla del Tevere che ha tra i suoi obiettivi proprio il recupero e la valorizzazione del patrimonio Altotiberino.
Martedì 2 agosto la Presidente dell’Associazione Catia Cecchetti insieme ad una delegazione di consiglieri nelle persone di Tiziano Sarteanesi, Francesco Rosi, Christian Beccafichi si sono recati da S. E. Luciano Paolucci Bedini a presentare il progetto di recupero. Presente la restauratrice nonché consigliera Laura Zamperoni ed anche una socia del Club Inner Wheel di Città di Castello Cristina Goracci che sosterrà l’intervento. Il lavoro durerà fino alla fine del mese di agosto e un particolare ringraziamento va alla Ditta CESA di Falcini Nicola, socio anch’esso dell’Associazione, che ha messo a disposizione la necessaria impalcatura.
Questo intervento si inserisce nella lista dei restauri già promossi dall’Associazione negli anni passati: dall’affresco raffigurante la Cieca della Metola sempre di Nemo Sarteanesi nella Cappella omonima del Cimitero monumentale tifernate, al ritratto del Vescovo Muzi, opera affrescata da Alvaro Sarteanesi fratello di Nemo esso stesso socio fondatore dell’Associazione e realizzata sopra il portone d’ingresso del Chiostro di San Domenico a Città di Castello.
Nemo Sarteanesi formatosi a Firenze alla scuola di Felice Carena è stato artista sensibile e fine conoscitore del panorama pittorico classico e contemporaneo tanto da realizzare questo affresco con una riproposizione della Madonna delle Grazie straordinariamente innovativa. L’opera in questione doveva essere originariamente collocata all’esterno della Torre civica dove un tempo si trovata un affresco del cortonese Luca Signorelli di cui oggi rimane un frammento della testa del San Paolo nella Pinacoteca comunale a causa del rovino terremoto del 1789. L’artista non solo conosceva bene questa opera di uno dei più significativi pittori rinascimentali ma anche un’altra quella di Giovanni da Piamonte conservata nella Cappella omonima nel Santuario tifernate della Madonna della Grazie: pittura di sicuro riferimento grazie alla quale Sarteanesi ha elaborato forme e colori propri della sua più intima formazione. L’impatto emotivo di questo affresco è forte e destinato a troneggiare nell’intera piazza, pronto ad accogliere tutti, oltre coloro che intendono oltrepassare il portone d’ingresso della curia diocesana.
Al termine dell’intervento l’affresco verrà riconsegnato alla città con una cerimonia pubblica nella quale verranno illustrati nel dettaglio gli interventi effettuati.