Una gara di solidarietà senza precedenti. Dai dipendenti comunali agli operatori di una cooperativa sociale del territorio, dal personale Asl di Spoleto alla comunità pakistana umbra. Si sono mobilitati davvero tutti per non lasciare soli i componenti della famiglia pakistana coinvolta nel terribile incidente avvenuto il 26 maggio scorso all’uscita della galleria S. Elia di Spoleto.
Tutti insieme per non lasciare sola la più piccola delle tre figlie, di soli due anni, che è stata assistita costantemente, oltre che dal personale sanitario, anche dagli operatori della predetta cooperativa, da alcuni dipendenti comunali che si sono prestati volontariamente e, sembrerebbe, perfino da una ragazza pakistana 18enne figlia di un amico del padre.
La piccola, ora uscita dall’ospedale avendo riportato solo lievi traumi nell’incidente, sarebbe stata affidata temporaneamente ad un’altra famiglia pakistana, che se ne starebbe prendendo cura fino a quando ce ne dovesse essere bisogno.
La madre, infatti, è stata recentemente trasferita dall'ospedale di Foligno a quello di Spoleto, anche se le sue condizioni non sarebbero gravi. Sta invece un po’ meglio la sorella maggiore, di 15 anni, anche lei all’ospedale di Spoleto, che sarebbe in procinto di subire un intervento non particolarmente rischioso. La figlia di mezzo invece, tredicenne, sarebbe ricoverata a Roma al Policlinico Gemelli. Non è dato sapere, al momento, dove sia ricoverato il padre, che dello schianto in auto aveva subito le conseguenza più gravi. (Jac. Brug.)
(Articolo modificato alle 20.43)