Magistrati e personale amministrativo sotto numero, carceri sovraffollate e -problema peculiare dell'Umbria- preoccupante abbassamento dell'età di chi commette i reati. Sono questi i principali tre nodi attorno ai quali si è focalizzata la relazione del presidente della Corte di Appelllo di Perugia Wladimiro De Nunzio, che è intervenuto stamani nella cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario a Perugia.
Stando ai dati del rapporto commentato dal presidente della Corte, in Umbria manca il 15,38 per cento dei magistrati previsti dall'ordinamento (99 in organico su 117 posti) e il 14,39 per cento del personale tecnico. Una lacuna che, secondo De Nunzio, comporta un forte ostacolo allo smaltimento delle pendenze giudiziarie di tutta la regione.
Uno squilibrio di risorse dedicate alla giustizia, che si fa anche più pesante per quanto concerne la situazione carceraria. Secondo il rapporto presentato oggi, gli istituti di tutta la regione presentano gravi lacune di capienza e organico, sotto il peso di oltre 1700 detenuti, di cui 721 in custodia cautelare.
Infine il fenomeno “tutto umbro” della crescita esponenziale dei reati commessi da minori, sottolineato da De Nunzio, che ha osservato con preoccupazione come nell'ultimo anno siano state pronunicate 12 sentenze dal tribunale dei minori di impossibilità a procedere, perché l'imputato aveva meno di 14 anni.