Intrapresi nuovi percorsi di valorizzazione in sinergia e collaborazione con Istituzioni e Scuole
Una serie di interviste in bianco/nero e la viva voce di Gianni Rodari a parlare della fiaba come “freccia dell’immaginazione e linguaggio importante per comunicare e parlare con i bambini di come è il mondo di oggi e aiutarli crescere”. Questo è ciò che hanno trovato questa mattina (11 novembre), nell’ampio spazio del DigiPASS presso la Biblioteca Comunale “Luigi Fumi” di Orvieto, ad accoglierli dirigenti scolastici, rappresentanti delle associazioni culturali ed educatori per l’inaugurazione della nuova sede del “Centro Studi Gianni Rodari” collocata al primo piano della Biblioteca Comunale “Luigi Fumi” in piazza Febei.
Ad illustrare le potenzialità e le prospettive del Centro Rodari, istituito nel 1987 dal Comune di Orvieto insieme alla famiglia Rodari (soci fondatori) sono stati il Sindaco, Roberta Tardani, in veste di Presidente dell’Associazione “Centro Studi Gianni Rodari” e di Assessore alla Cultura, Mario Piatti, docente di Pedagogia musicale che ha pubblicato alcune raccolte di canzoni per uso didattico su testi di Gianni Rodari, e Carlo Savona (figlio di Virgilio Savona e Lucia Mannucci), curatore dell’archivio Savona/Mannucci-Quartetto Cetra riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali.
“Abbiamo visto immagini in bianco e nero che sono attualissime e che ci hanno fatto tornare piacevolmente indietro negli anni, dimostrandoci che c’è ancora una grande necessità di valorizzare il messaggio rodariano” ha esordito il Sindaco, Roberta Tardani che ha proseguito: “oggi è una giornata importante per la nostra città che ha dato una sede dignitosa al centro Rodari in una casa prestigiosa e accogliente quale è la Biblioteca Pubblica Luigi Fumi, dove in futuro il Centro potrà portare avanti la propria missione. L’Amministrazione Comunale, sin dall’insediamento ha posto grande attenzione al Centro Rodari evitando l’eventualità che si potesse perdere questo straordinario patrimonio che la nostra città custodisce e lavorando al suo potenziamento e riqualificazione. Durante la pandemia è stato svolto un lavoro importante di catalogazione di oltre 1500 opere, curato da Adelaide Ranchino che ringrazio, e che oggi consente la fruibilità di questo patrimonio che è un’eccellenza culturale per la nostra città e per la comunità nazionale e internazionale tanto che già vi sono numerose richieste da varie parti del mondo. Ringrazio inoltre l’ufficio cultura che, anche nel periodo in cui c’era stata una ‘disattenzione’ sul centro, ha mantenuto i rapporti con la famiglia Rodari. Abbiamo dato vita ad un nuovo Consiglio di Amministrazione di cui fanno parte Alda Coppola che ho delegato a rappresentarmi, Alessandra Cannistrà e Paola Rodari rappresentante della famiglia Rodari che ha deciso di implementare la donazione di altro materiale. Stiamo valutando la costituzione della Fondazione di partecipazione per la valorizzazione delle molte potenzialità del Centro Rodari ed è nostra volontà stringere e rafforzare i rapporti di collaborazione con altre realtà ed istituzioni italiane che sviluppano l’opera di Gianni Rodari. Auspichiamo il sempre maggiore coinvolgimento e la collaborazione delle associazioni culturali della città e delle scuole per la relazione che sarà instaurata verso nuove stimolanti iniziative nel nome di Rodari”.
“Il mio legame con Rodari, Orvieto e il Centro studi risale al 1990 quando venni invitato ad Orvieto ad un corso di pedagogia musicale rivolto agli insegnanti – ha affermato Mario Piatti – oggi, a distanza di molto tempo, credo che si debba evidenziare la bellezza e l’importanza di un Centro Studi in anni in cui il pensiero pedagogico di Rodari è stato in qualche modo fondamentale e che oggi è estremamente attuale. Oggi infatti abbiamo molto bisogno di immaginazione e di fantasia per leggere e comprendere la realtà che viviamo. Interessandomi dall’attività del Centro risorse educative e didattiche Gianni Rodari di Pontedera penso che sarebbe bello riprendere in mano la rete delle varie scuole che si sono legate a Rodari per rilanciare il suo messaggio e dare collaborare per una scuola che sia veramente formativa. Questo sarà il mio contributo: tessere rapporti e collaborazioni con le esperienze che ci sono in Italia e non solo, per ogni tipo di approfondimento su Gianni Rodari”.
“Oggi ci manca un Rodari che ci faccia divertire!” ha detto Carlo Savona nel riassumere le tappe essenziali del legame tra l’opera di Rodari e le produzioni musicali del Quartetto Cetra. “Il Quartetto Cetra era un po’ Rodariano – ha aggiunto – proprio sul libro delle ‘Filastrocche lunghe e corte’ mio padre Virgilio annotò numerosi appunti utili a mettere in musica le filastrocche. Fu una fase molto lunga quella dell’incontro tra l’opera di Rodari e Virgilio Savona che ne ha musicato oltre 70 opere: dalle filastrocche alle ninne nanne cantate da mia madre Lucia, fino agli scioglilingua. Ma la produzione si arricchì con i canti della resistenza, i canti del mare e della tradizione popolare ed inoltre, con le favole italiane di Calvino, le illustrazioni di Lele Luzzati e di Bruno Munari, fino alla realizzazione dell’opera delle filastrocche per ragazzi con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Canzoncine di ieri per i bambini di oggi verrebbe da dire! L’invito al palcoscenico, infatti, è un altro aspetto andrebbe preso in considerazione. Credo che insieme, unendo le energie, si possa valorizzare nel presente e nel futuro un patrimonio culturale che è notevole e di grande pregio”.
Al termine dell’incontro, il Sindaco Tardani ha scoperto la targa del Centro Rodari presso gli spazi della Biblioteca “Luigi Fumi” ad esso dedicati. Il Centro sarà aperto negli orari della Biblioteca che, dal 15 Novembre, fino al 31 Dicembre, amplierà l’orario di apertura al pubblico. Al calendario in vigore, infatti, si aggiungeranno i pomeriggi di Lunedì e Martedì, con il consueto orario 15 – 18.